GARLASCO – Il vento del cambiamento ha iniziato a spirare sopra il cielo di Garlasco. La compagine lomellina, particolarmente attiva sul mercato, ha già registrato una bella dose di novità, sia in entrata, sia in uscita. E dire che siamo ancora a luglio. Tanto per iniziare, sulla panchina della prima squadra è tornato ad accomodarsi Paolo Maggi. L’artefice indiscusso della rinascita del Gambolò è pronto a prendere nuovamente la guida della compagine dove ha vissuto forse i momenti più emozionanti della sua avventura da allenatore. Inoltre, ha ripreso in mano la bacchetta per dirigere l’orchestra gialloblù il direttore Francesco Santagostino. Oltre alla prima squadra, supervisionerà da vicino i ragazzi della Juniores. Dei veri e propri ritorni in grande stile, perché dopotutto certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. E con Santagostino al comando del timone, il Garlasco è tornato a navigare a vele spiegate sul calciomercato. Indosseranno la casacca gialloblù Luca Bofini, un giocatore dotato di grande estrosità, che conosce fino in fondo il significato della parola sacrificio, con un passato recente vissuto nel Bressana e nel Barona. Sempre dal Barona, è stato prelevato anche l’estremo difensore Riccardo Cozzi (nella foto). Dotato di uno spiccato senso della posizione, rappresenterà un vero e proprio asso nella manica di mister Maggi. In avanti, direttamente dall’Accademia Pavese arriva Mattia Castoldi, un autentico cecchino d’area di rigore. Un attaccante capace di segnare da ogni angolazione, insomma un vero e proprio goleador. Dulcis in fundo, il Garlasco rafforza la propria mediana grazie all’innesto di Luca Losi. Un giocatore cresciuto nelle giovanili del Pavia, ma che nel proprio curriculum può vantare delle apparizioni anche in Lega Pro. Se si dovesse assegnare il titolo di regina del mercato, al momento il Garlasco vincerebbe a mani basse. Con un organico di prim’ordine, i gialloblù daranno sicuramente parecchio filo da torcere alle altre compagini iscritte in Promozione. Il bello ad ogni modo, deve ancora venire. Edoardo Vare