Mancava solo l’ufficialità, ora è arrivata. Il consiglio direttivo della LND ha decretato la completa sospensione dei campionati di Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria. E con ogni probabilità, si fermeranno anche le competizioni giovanili. Una decisione abbondantemente prevedibile. Con la Lombardia che è tornata a tingersi di rosso a partire dal 15 marzo, è continuato a persistere il divieto di praticare attività sportive di gruppo. Ora che sanno con esattezza che non si tornerà in campo presumibilmente fino al prossimo settembre, i dirigenti, gli allenatori e non per ultimi i giocatori delle compagini del nostro territorio intendono avere risposte su un altro capitolo. Quello legato alle modalità con le quali organizzare non solo la ripartenza dei vari tornei regionali. Ma in generale la ripresa del calcio dilettantistico una volta che l’emergenza Covid sarà solo un lontano ricordo.“I ragazzi sono consapevoli che in questa situazione, la strada non poteva che procedere in questa direzione – commenta il numero uno della Cassolese Mattia Delfrate – e hanno accettato quanto è stato stabilito. Ma i bambini hanno bisogno di poter liberare la mente, tirando dei calci ad un pallone con i propri amici. Non è facile per noi dover fare i conti con l’isolamento sociale, figuriamoci per loro”. “Arrivati a questo punto non si poteva decidere diversamente. - afferma il direttore generale del Gambolò Beppe Sala – Questa pandemia ha cambiato la vita di tutti noi. I ragazzi sono rammaricati nell’essere rimasti fermi per un anno e mezzo ormai e sinceramente non li posso biasimare. Alcuni di loro, soprattutto i più piccoli, hanno deciso di cambiare sport, proprio perché non riescono più a non svolgere allenamenti o partitelle. Spero che per settembre tutto si sia sistemato. Vaccinando i giocatori, mantenendo le precauzioni e la prudenza, ma in particolar modo utilizzando i protocolli giusti, penso che si potrà ricominciare in tranquillità”.“Finalmente il dado è stato tratto – rivela il direttore sportivo del Mortara Maurizio Rovida (nella foto) – ci è voluto del tempo, ma alla fine la decisone è stata presa. Adesso non rimane altro da fare che iniziare a gettare le basi per preparare al meglio la prossima stagione. Ci sono diversi discorsi che devono essere affrontati. In primis quello legato al pagamento della quota d’iscrizione: molte società si trovano sul lastrico e, a meno che dalla Regione o da Roma non decidano di venirci incontro con qualche agevolazione, non disporranno dei fondi necessari per prendere parte al prossimo campionato. I tesseramenti dei giocatori, l’acquisto di attrezzature specifiche hanno un costo, la manutenzione dei campi hanno un costo non indifferente. Bisognerà inoltre vedere a che punto sarà la campagna vaccinale. Ci sono tante questioni che dovranno essere chiarite in questi mesi. Per quanto riguarda il format dei gironi, penso si manterrà quello attualmente in vigore. Stesse squadre e stesso calendario: questa sembra essere l’ipotesi più gettonata ed io aggiungerei anche la più sensata. Staremo a vedere”.Edoardo Vare