Era di Gropello il confessore di don Orione: la scoperta di Gallotti che viene anche ringraziato da Sergio Mattarella
GROPELLO – Era lomellino il confessore di don Orione. Si tratta di padre Fedele Zella, nato nel 1855 a Gropello Cairoli.
La scoperta è stata fatta dal professor Emanuele Gallotti che ha potuto “certificare” quello che per molti anni è stato un ricordo di famiglia. “Ho avuto la prova certa che padre Fedele da Gropello, al secolo Marco Zella, è stato anche il confessore di don Luigi Orione – racconta Emanuele Gallotti – così come mi era stato riferito dai miei nonni paterni, in particolare dalla mia nonna Angela Zella, che era sua nipote, essendo padre Fedele il fratello del suo papà. L’ho avuta questa conferma da Ornella, una mia cugina di Gropello, che, facendo ricerche su Internet, ha trovato una lettera brevissima, piena di confidenza e di un delicato senso dell’umore, scritta proprio da don Orione al suo confessore”.
Don Orione viaggiò sul Conte Grande con il futuro Papa Pio XII, il cardinale Eugenio Pacelli, legato pontificio al XXXII Congresso eucaristico internazionale di Buenos Aires, celebrato da mercoledì 10 a domenica 14 ottobre 1934. Dall’Argentina scrisse questa lettera a padre fedele: “Caro padre Fedele, ecco siamo alla vigilia dei santi. Se fossi a Tortona, oggi sarei venuto a confessarmi: cosa devo fare, ora che sono tanto lontano? Devo mandarglieli per cartolina? Sono tanti e tanto grossi, che non ci stanno, e farebbero affondare la nave. Allora li confesserò a questi preti argentini, che poco intendono l’italiano e così me la caverò con poca penitenza. Come sta? Tanti ossequi a lei e ai padri. Preghino per me. Dica ai miei che preghino tanto. Andrò anche al Cile e al Perù. Sto abbastanza bene”.
Nato a Gropello Cairoli nel 1855, il futuro padre Fedele entra nel seminario di Vigevano, dove si distingue per pietà e studio. Ordinato sacerdote il 9 giugno 1879 da monsignor De Gaudenzi, viene destinato a Dorno come coadiutore, poi parroco a Sozzago e infine a San Pietro Martire in Vigevano. Nominato rettore del Seminario di Vigevano e canonico della cattedrale dal vescovo Gian Giacomo Merizzi, nonostante i suoi impegnativi compiti cui si dedica intensamente, consegue la laurea a Roma in Sacra Teologia.
Nel 1900, di ritorno dal pellegrinaggio a Roma per l’Anno Santo, andò a picchiare la porta del convento dei Cappuccini di Castellazzo Bormida in provincia di Alessandria. Entra come novizio e fino a venerdì 18 dicembre 1936 vive nell’Ordine con il nome di Padre Fedele da Gropello in umile semplicità, edificando tutti con la sua vita ilare e austera.
Il 29 febbraio 2024, Emanuele Gallotti ha inviato una lettera al presidente Mattarella, svelando la scoperta familiare di grande importanza legata a una figura di rilievo della Chiesa vigevanese e non solo.
Degno di nota il gesto del Presidente della Repubblica, che ha risposto personalmente alla lettera, dimostrando apprezzamento e interesse per la storia condivisa.
Il culmine di questa storia è avvenuto il 12 marzo 2024, proprio nel giorno dedicato a San Luigi Orione, quando Gallotti ha ricevuto una pronta risposta dal Presidente Mattarella, confermando di aver preso conoscenza delle figure menzionate nella lettera e ringraziando Gallotti per averle condivise.
“Questa vicenda tocca corde profonde di famiglia, fede e storia religiosa, rivelando la bellezza delle connessioni umane e spirituali che attraversano generazioni e confini. - conclude Emanuele Gallotti - La corrispondenza tra don Orione e padre Fedele rappresenta un tesoro di saggezza e affetto che continua a ispirare e illuminare il presente”.