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 VIGEVANO – Il 1494 è l’anno in cui Ludovico il Moro diviene Duca di Milano, in cui la sua corte risiede per molti mesi a Vigevano e in cui si compie il grande rinnovamento urbano di cui piazza Ducale è l’elemento più rappresentativo: 530 anni dopo una grande mostra vuole ripercorrere le vicende di quell’anno cruciale con tutto il fervore, l’entusiasmo, la ricchezza di idee e di fatti che caratterizzarono il progetto per la città di fine Quattrocento. La mostra “Vigevano 1494 – Ludovico il Moro e la città che sale” inaugurerà sabato 23 novembre nella Seconda scuderia del castello Sforzesco. A ingresso libero, sarà aperta fino al 23 febbraio 2025. Nella Sala dell’affresco alle 10,30 si terrà la presentazione al pubblico, seguita dall’inaugurazione alle 11.
La mostra è organizzata dal Comune di Vigevano col contributo di Assomac, associazione nazionale dei costruttori italiani di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria, che ha sovvenzionato le indagini georadar del sottosuolo del cortile del Castello e al cui esito sarà dedicato un pannello esposto in mostra, con il patrocinio di Regione Lombardia, Fondazione Castello di Novara, l’Ordine degli Architetti della provincia di Pavia e il sostegno dell’Ecomuseo Sforzesco. La consulenza storico artistica è stata curata da Luisa Giordano, già docente ordinaria di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Pavia. “La mostra, che chiude la fase del progetto dedicato dalla Municipalità a Ludovico il Moro – spiega – traccia il percorso della costruzione della Vigevano rinascimentale nell’ultimo decennio del Quattrocento. In particolare, illustra quanto si stava facendo nel 1494, anno dell’inizio delle Guerre d’Italia. In quell’anno drammatico, a Vigevano, in castello era in via di definizione la Loggia delle Dame con il giardino pensile e l’appartamento per Beatrice d’Este, mentre la nuova piazza, i cui lavori erano iniziati nel 1492, era per la prima volta affittata come area di mercato. La mostra raccoglie riproduzioni di documenti d’archivio provenienti dall’Archivio Storico di Vigevano e dall’Archivio di Stato di Milano, fotografie, cartografia antica, rilievi, molti dei quali eseguiti per l’occasione, modelli lignei, anch’essi prodotti per l’esposizione. L’intento è quello di illustrare con dovizia di mezzi, il periodo fondativo della Vigevano moderna, per renderne sempre più consapevoli i cittadini e corroborarne l’identità culturale”. Numerosi eventi verranno proposti durante il periodo di apertura della mostra, con date ancora da definirsi. Il ciclo di conferenze: “Architettura padana fra acqua e terra” a cura di Giovanni Iacometti, “Ludovico il Moro e la Fatal Novara” organizzata da Fondazione Castello di Novara e a cura di Franco Dessilani, “Vigevano da recuperare. Opere poco note, ritrovamenti e interventi d’obbligo” cura di Luisa Giordano, “Illusionismo e simbologia rara nella cascina Boscaiola prima” a cura di Claudio Salsi, “Da un documento inedito il castello di Vigevano quando era caserma” a cura di Pier Luigi Muggiati, “Una città inedita: Vigevano nei recenti ritrovamenti, nei disegni e nei modelli interpretativi esposti nella mostra” a cura di Sandro Rossi. Due video-incontri: “Il gran teatro dell’acqua. Il viaggio del Ticino fra Lago Maggiore e Po” a cura di Carlo Stagnoli e Sandro Rossi per Rotary Club Vigevano Mortara e “Il castello svelato e indagini georadar” a cura di Pier Luigi Muggiati e Marco Penza. Chiuderà il calendario degli eventi l’esposizione dal titolo “La chiamavano il salotto – visioni inedite di Piazza Ducale tra 8 e ‘900” - organizzata da Società Storica Vigevanese e a cura di Giovanni Borroni, Dino Rabai, Edoardo Maffeo - che raccoglie trenta e più rappresentazioni pittoriche della piazza. Giuseppe Arancio, fotografo di Vigevano, ha concesso la riproduzione del Diploma di donazione della Sforzesca a Beatrice d’Este. “Questa mostra – commenta Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano – corona le celebrazioni ufficiali legate a Ludovico il Moro avviate nel 2022. È stato un percorso straordinario, il cui successo si è compiuto attraverso l’adesione delle tante persone che hanno accolto con entusiasmo questa ambiziosa iniziativa. L’impegno e il lavoro delle associazioni, dei singoli cittadini, degli studiosi e degli uffici comunali è stato davvero formidabile ed è a loro che indirizzo i miei ringraziamenti: è stato soprattutto grazie a loro che un nuovo progetto culturale e turistico per la nostra Città ha preso concretamente l’avvio. Infatti, se questa mostra conclude le celebrazioni ufficiali dedicate al Duca, segna anche un nuovo inizio verso il quale rinnovo il mio sostegno e quello dell’Amministrazione comunale: l’Ecomuseo Sforzesco è pronto raccoglierne il testimone e a proseguirne il programma”. La mostra sarà visitabile gratuitamente da martedì a domenica, oltre che nei giorni festivi, dalle 14 alle 18 e in altri orari su prenotazione. Chiusura lunedì.