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MORTARA - Sessant’anni fa l’immane tragedia del Vajont toccò da vicino anche Mortara che pianse le sue vittime. Lunedì scorso, 9 ottobre, l’amministrazione comunale e l’istituzione scolastica ha voluto ricordare la giovane professoressa di francese Alessandra Biscaldi, per tutti Sandra, tragicamente scomparsa il 9 ottobre 1963, intitolandole la biblioteca delle “Josti Travelli”. Inoltre, all’interno della sala lettura delle medie, è anche stato apposto il ritratto di Alessandra Biscaldi, recuperato dalla vecchia sede della “Josti”. Sandra Biscaldi si era appena trasferita a Longarone, a casa della mamma, perché aveva ottenuto un incarico annuale presso la scuola media del posto. Poi il distacco dal monte Toc di un’immensa frana che si rovesciò nel lago artificiale sottostante provocò un’enorme ondata che sommerse l’abitato di Longarone, Erto e Casso. Ci furono circa 2mila vittime. Molti dei corpi non furono mai rinvenuti. “Mi piace ricordare la provenienza del ritratto di Sandra Biscaldi – spiega il primo cittadino Ettore Gerosa – che ho recuperato personalmente dalla vecchia scuola media. Per anni, frequentando quell’istituto, ero abituato a vedere ogni giorno il ritratto. Rimasi stupito che nessuno, ai tempi del trasloco della Josti presso il nuovo edificio, pensò di recuperarlo. Dopo averlo restaurato ho proposto alla dirigente, sempre molto attenta e collaborativa, di intitolare la biblioteca alla professoressa. Quindi di collocare il ritratto in biblioteca. A soli 29 anni Sandra Biscaldi rimase tra le 2mila vittime di questa tragedia. Inoltre il suo corpo non fu mai trovato, così ai parenti e agli amici non fu concessa nemmeno la consolazione di avere delle spoglie sulle quali piangere”. La mamma sopravvisse solo alcuni anni dopo la tragedia e si spense nel 1971, mentre il padre abbandonò Mortara e si trasferì in Liguria dove si spense nel 1985. Tutta Mortara rimase profondamente scossa dai drammatici eventi del 1963. Per ripercorrere quei momenti e spiegare ai ragazzi della seconda D, percorso musicale, presenti nella biblioteca “Sandra Biscaldi”, il sindaco ha poi letto alcuni stralci dell’articolo scritto all’epoca da Giancarlo Torti, storico direttore de “L’Informatore Lomellino”. La sua fine, veniva scritto 60anni fa su queste colonne, così immatura, improvvisa e crudele, alimenterà maggiormente il ricordo che la città si impegna di serbare dell’insegnante che ha sacrificato la giovinezza nell’adempimento della sua missione di educatrice in una terra lontana dalla sua. La famiglia Biscaldi era molto conosciuta in città. Prima i nonni materni e poi i genitori avevano gestivano una cartoleria in pieno centro cittadino, in corso Garibaldi. Lei stessa abitava in corso Garibaldi, al civico 67. Subito dopo gli eventi del Vajont la dirigente della scuola media, Carla Rastellino, le intitolò il piccolo giardino che sorgeva all’ingresso dell’istituto, alle spalle del teatro. Inoltre Caterina Bonacasa, pittrice ed ex insegnante di disegno, amica di Sandra fin da quando bambine frequentavano lo stesso oratorio, dipinse in suo ricordo una magnifica Via Crucis che è esposta nella chiesa di Santa Croce. “Ringrazio l’amministrazione comunale per aver voluto coinvolgere la scuola in questa lodevole iniziativa – commenta la dirigente Paola Guaschi – perché è importante celebrare il valore della memoria e creare un ponte con il passato e il futuro rappresentato dai nostri ragazzi. Questo momento rappresenta un’occasione di apertura al territorio ed è anche un momento per fare una doverosa riflessione sulla salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Non a caso la sostenibilità ambientale sarà il filo conduttore del percorso di educazione civica che le classi terze porteranno avanti nel corso dell’anno scolastico. Sono felice che la nostra bella biblioteca ora abbia un nome. Ciò costituisce un valore aggiunto sia per la scuola che per la città di Mortara. La biblioteca è frequentata regolarmente dai ragazzi all’interno dei potenziamenti di lettere e nel corso delle letture partecipate”. E una partecipazione attiva è stata anche quella di alcuni degli studenti della seconda D, percorso musicale (sotto nella foto). I ragazzi, guidati dai docenti Fabio Delfini e Alberto Zublena, subito dopo il taglio del nastro, hanno eseguito il brano “What a wonderful world”.