Camera di Commercio, esportazioni: Pavia va... Mantova e Cremona l'affossano
Le esportazioni di Pavia tengono, ma non basta. Mantova e Cremona viaggiano con il segno meno tanto da trascinare in negativo anche la nuova Camera di Commercio che riunisce le tre province della bassa Lombardia. L’analisi della dinamica delle esportazioni per il periodo gennaio-settembre 2024, effettuata dal Servizio Promozione e Informazione Economica della nuova Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia sui dati di fonte Istat, rileva una situazione complessivamente di rallentamento per gli scambi internazionali, con una maggiore tenuta per il territorio pavese per il quale le esportazioni mostrano ancora segno più. Lombardia e Italia si collocano in territorio negativo, con un valore di export pari rispettivamente al -0,5% e al -0,7%. Entrando nel dettaglio del panorama regionale, Pavia si colloca in terza posizione, subito dopo Lodi e Monza Brianza, unici territori con segno più assieme a Sondrio; troviamo poi Mantova circa a metà della classifica, mentre Cremona si posiziona al penultimo posto.
“I dati analizzati confermano l’andamento già incontrato dall’inizio di quest’anno, con segnali di criticità sul fronte degli scambi internazionali. – sottolinea il neo Presidente della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, Gian Domenico Auricchio – Nonostante le ultime stime del World Economic Outlook vedano per il commercio internazionale una ripresa per il biennio 2024-2025, restano moltissimi segnali di incertezza, legati principalmente alla domanda sia interna sia estera, ai costi del credito e a quelli dell’energia. Senza dimenticare le incertezze politiche, con le difficoltà che stanno riscontrando i governi di alcuni dei nostri principali partner commerciali, come Francia e Germania, nonché i fronti di guerra ancora aperti in Russia-Ucraina e l’escalation della situazione in Medio Oriente. A peggiorare il quadro intervengono poi i timori di possibili cambiamenti sul fronte degli scambi, con l’introduzione di misure di restrizione e il conseguente rischio di ripercussioni sulle imprese, per quanto riguarda ad esempio la voce degli investimenti. Rimane comunque fondamentale, per restare competitivi sui mercati, investire sugli scambi internazionali, cercando di diversificare il più possibile i mercati di sbocco”.
Relativamente alla provincia di Pavia, le esportazioni mostrano una ripresa del +3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A settembre 2024 le esportazioni pavesi ammontano a quasi 3,5 MLD di euro, contro un valore di import pari a 8,5 MLD di euro, in riduzione rispetto al 2023 del -3,8%. Il saldo commerciale risulta in territorio negativo, ammontando a quasi -5 MLD di euro.
Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano variazioni positive per i macchinari (+15,6%), gli articoli farmaceutici e chimico medicinali (+13,3%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+0,8%), gli apparecchi elettrici (+0,1%) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (+12,9%). Da segnalare segno più anche per i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento e per i mezzi di trasporto. Al contrario, si registrano variazioni negative per i prodotti alimentari (-5,1%), le sostanze e i prodotti chimici (-17%), i prodotti in metallo (-3,9%), i prodotti petroliferi (-17,4%) e i prodotti in legno e carta (-6,4%).
Sul fronte delle importazioni si registrano variazioni positive per la maggior parte dei prodotti con la sola eccezione dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (-17,5%), i prodotti alimentari (-6%), i prodotti in metallo (-26,7%), e i prodotti in legno e carta (-11,6%). Le performance migliori riguardano, invece, i mezzi di trasporto (+6,8%), le sostanze e i prodotti chimici (+5,4%), gli articoli farmaceutici e chimico medicinali (+33,3%), i macchinari (+4,5%) e gli articoli in gomma e materie plastiche (+5,4%). Da segnalare anche una forte riprese delle importazioni degli apparecchi elettrici.
L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Pavia per paesi di sbocco evidenzia una generale ripresa verso i principali partner europei: Germania (+1,6%), Francia (+1,2%), Grecia (+30,6%), Austria (+3,1%), Belgio (+6,7%), Polonia (+24,3%), Romania (+4,7%) e Ungheria (+10,7%); in ripresa le esportazioni verso la Cina (+34,4%). Variazione negativa, invece, per Spagna (-0,4%), Paesi Bassi (-31,5%); Stati Uniti (-2,2%), Svizzera (-23,1%), Regno Unito (-11,7%) e Portogallo (-4,6%).
Le importazioni vedono una ripresa da parte di Francia (+0,9%), Germania (+3,7%), Libia (+5,7%), Repubblica Ceca (+45,9%), Belgio (+30,7%), Spagna (+7,4%), Paesi Bassi (+6,3%) e Polonia (+21,3%). Segno più anche per Kazakhistan e Algeria. Si evidenziano, al contrario, contrazioni, per le importazioni da Stati Uniti (-19,%), Cina (-15%), nonché da Azerbaijan.