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Non bastano le proteste e il voto contrario di Giuseppe Abbà, Luigi Tarantola e Luisa Della Bella: la “stangata” da 275mila euro è comunque stata votata dalla maggioranza. Infatti lunedì scorso, 18 dicembre, in Consiglio comunale è stato approvato l’aumento dell’addizionale comunale all’Irpef. Babbo Natale porta in dono per i cittadini più tasse. L’altro lato della medaglia è rappresentato dal fatto che i maggiori incassi costituiranno ossigeno prezioso per le casse comunali: il gettito dell’imposta passa infatti da un milione e 175mila a euro a un milione e 450mila euro. A pagare, ovviamente, sono i cittadini. A pagare di più  sono invece i redditi bassi e medi. Fatta salva la fascia dei redditi sotto i 12mile euro, per  tutti gli altri la stangata entrerà in vigore dal 2024. Per i redditi fino a 15mila euro l’addizionale comunale passa dallo 0,38 per cento allo 0,55 per cento. Dai 15mila euro ai 28mila euro l’addizionale Irpef sale dallo 0,53 per cento al 0,75 per cento. Infine scompare il terzo scaglione, quello dei redditi ricompresi dai 28mila euro ai 50mila euro, che nel 2023 pagavano un’addizionale dello 0,70 per cento. Ora basta superare i 28mila euro per pagare l’addizionale massima, quella che in precedenza toccava ai redditi sopra i 50mila euro. In altre parole tutti i redditi sopra i 28mila euro pagheranno la stessa addizionala dello 0,80 per cento. Quindi gli unici a non subire aumenti sono i redditi sopra i 50mila euro che già da alcuni anni sono soggetti al pagamento dell’aliquota massima. “Da un lato – attacca dai banchi della minoranza il consigliere Giuseppe Abbà – il Comune aumenta le tasse, aumenta i costi di alcuni servizi fondamentali come quelli scolastici e dall’altro insiste su politiche di spesa molto discutibili. Sono per citarne alcune: ricordo i grandi investimenti per la sagra e per le manifestazioni legate al Natale. Intanto i cittadini sono sempre più in difficoltà economica. A pagare sono, come al solito, le categorie più deboli: i lavoratori dipendenti e i pensionati. Sono totalmente contrario a queste scelte che penalizzano i mortaresi, ancora tartassati con i balzelli”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Luigi Tarantola che, dalla sua, aggiunge anche dieci anni di esperienza di governo. “Conosco le difficoltà che attraversa un ente pubblico. È molto complesso far quadrare i conti, – spiega Luigi Tarantola – tuttavia noi, quando eravamo al governo della città, abbiamo sempre cercato di evitare di mettere le mani in tasca ai cittadini. Sono contrario all’aumento dell’addizionale Irpef che grava sui mortaresi. Inoltre non mi piace la giustificazione che viene data dalla maggioranza secondo la quale l’aumento è, tutto sommato, esiguo. Per molti, anche 15 o 20 euro in più all’anno, possono rappresentare delle somme importanti!”. Voto contrario anche del Pd (Luisa Della Bella), assente Silvia Piani di Forza Italia. A difendere le scelte della maggioranza ci pensa il capogruppo di Fratelli d’Italia. “È vero che con questa operazione aumentiamo gli introiti del Comune – afferma Riccardo Desa – però, in gran parte, l’incremento dell’addizionale comunale è compensato dalla diminuzione dell’Irpef nazionale. Noi prendiamo una piccola parte dello sconto fatto dal Governo allo scopo di migliorare i servizi che potrà dare alla comunità l’ente pubblico. Queste risorse saranno utili per raggiungere gli scopi descritti nel programma elettorale. Quindi, a conti fatti, viene stornata solo una piccola percentuale di quanto scontato a livello centrale”.