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Perché lasciarli morire? Parte la campagna di informazione per salvare la chiesetta della Madonna del Pane, il Casotto dei Campari e il ponte semidistrutto sul Canale. A perre l’attenzione su questi tre “luoghi del cuore” ci pensa l’associazione culturale “Il Villaggio di Esteban” che nei mesi di marzo e di aprile organizzerà delle visite guidate per una  full immersion nelle cose belle e dimenticati del territorio. Contro ogni apparenza, i luoghi abbandonati non muoiono mai. Anche tra quattro mura diroccare alberga la forza vitale della memoria storica.  Il racconto di una cultura e di uno stile di vita.
“Castelli, palazzi e opere d’arte ci raccontano la storia vista dalla parte dei ricchi e dei potenti, ma nelle campagne lomelline, a pochi passi dal centro di Mortara,  - racconta Adriano Arlenghi - si incontrano tanti piccoli monumenti che tramandano il ricordo della fatica, dei sacrifici e dei valori di chi non ha scritto la storia ma l’ha costruita con il suo lavoro. Purtroppo gran parte di questi edifici sta andando in rovina perché essi non rispondono più alle esigenze dell’agricoltura industriale e risultano insignificanti per una cultura che si è dovuta ridurre a spettacolo. E se scomparissero, con loro se ne andrebbe anche una parte importante della nostra consapevolezza e della nostra identità. Nella campagna di Mortara, ad esempio, a poca distanza da Sant’Albino sta andando in pezzi la chiesetta della Madonna del Pane, commovente testimonianza della religiosità contadina, mentre poco più a monte della Madonna del Campo una discarica di inerti è cresciuta al fianco del grazioso Casotto dei Campari, emblema della storia dell’attività irrigua che ha ridisegnato il volto della Lomellina, e lungo la strada dei Casoni dei Peri il ponte semidistrutto sul Canale è il simbolo di quel degrado che scoraggia tante persone dal visitare le nostre campagne impedendo loro di conoscere ed amarle. Tre luoghi troppo ricchi di valore e di significato, non dimentichiamoli e non abbandoniamoli!”.

Luca Degrandi