Login / Abbonati

MORTARA - Sono trascorsi sette anni dall’incendio presso l’area Bertè e la situazione di mancata bonifica rimane invariata. La denuncia, a pochi giorni dalla triste ricorrenza di quel drammatico 6 settembre, arriva dagli esponenti del Partito della rifondazione comunista che annunciano una serie di iniziative programmate per venerdì 6 settembre. In mattinata mattinata, dalle 9 alle 12,  un banchetto in piazza Silvabella. Poi, nel pomeriggio dalle 16 e 30 alle 18 e 30 dello stesso venerdì 6 settembre, un presidio davanti all’area Bertè in via Enrico Fermi. “Nonostante le ripetute promesse e gli annunci del sindaco di Fratelli d’Italia, Ettore Gerosa, e dell’assessore Cristina Maldifassi, che avevano garantito un cambio di passo rispetto all’inerzia leghista, -accusa Giuseppe Abbà - la bonifica non è stata ancora eseguita, lasciando il sito in uno stato di degrado e rappresentando un grave rischio per l’ambiente e la salute dei cittadini. La situazione attuale è il risultato di gravi responsabilità da parte dell’amministrazione comunale leghista dell’epoca, guidata da Marco Facchinotti, che, nonostante l’incendio, ha continuato a pagare annualmente 80 mila euro alla «Eredi Bertè» senza eseguire adeguati controlli. Ancora più allarmante è il fatto che ulteriori incarichi siano stati assegnati agli stessi soci della ditta coinvolta, come ad esempio la gestione dello scarrabile al cimitero. Inoltre, responsabilità pesanti gravano anche sulla Provincia e sulla Regione Lombardia, le cui autorizzazioni e politiche sui rifiuti hanno favorito la proliferazione di imprese private non sempre trasparenti”. Così gli esponenti del partito della Rifondazione Comunista chiedono, ancora una volta, che siano i responsabili a pagare, non i cittadini. “Sarebbe giusto – continua il consigliere comunale di minoranza - che i costi della bonifica fossero a carico di chi ha tratto profitto dal ciclo dei rifiuti, e non della collettività. Chiediamo la ri-pubblicizzazione della filiera dei rifiuti: il settore dei rifiuti deve essere interamente gestito dal pubblico, garantendo trasparenza, responsabilità e salvaguardia dell’ambiente e della salute. Inoltre servono Controlli territoriali più estesi e partecipativi: sollecitiamo l’ampliamento dei controlli del territorio, coinvolgendo cittadini, medici, lavoratori della sanità e associazioni ambientaliste”. Infine la sinistra cittadina chiede la moratoria (in altre parole uno stop) su ulteriori manomissioni del territorio: “è necessario bloccare immediatamente ogni ulteriore intervento dannoso sul territorio, come l’uso di fanghi e la creazione di discariche”. 

l.d.