VIGEVANO - Un vero e proprio scossone ha colpito la politica di Vigevano nel corso delle ultime ore. La giunta guidata da Andrea Ceffa non è mai stata così vicina alla caduta. Nella mattinata di oggi, infatti, mercoledì 30 novembre, tredici consiglieri comunali hanno protocollato le proprie dimissioni. Così facendo hanno fatto decadere il Consiglio comunale, formatosi con le elezioni del 2020. Adesso si ipotizza lo scenario delle elezioni anticipate. Sebbene questa non sia l’unica strada percorribile. Che i cittadini vigevanesi siano chiamati ad un ritorno alle urne, non è tuttavia cosa certa. Questo perchè proprio nel momento in cui l’ufficio Protocollo stava provvedendo a concludere la ratifica, alcuni assessori e consiglieri comunali si sarebbero recati di persona nello stesso ufficio. Tra questi il consigliere Riccardo Capelli (Fratelli d’Italia), che voleva fare retromarcia, ritirando le proprie dimissioni. Il prefetto di Pavia è stato informato della situazione. L’opposizione sostiene l’impossibilità di revocare tramite Pec le dimissioni registrate dinnanzi a un notaio, in assenza di un atto notarile che annulli il precedente. La maggioranza, d’altro canto, è convinta che sia sufficiente la Pec che Capelli avrebbe spedito nella notte di ieri. Nella seduta del consiglio di ieri erano assenti i nove esponenti della minoranza e i rappresentanti della maggioranza: i leghisti Cavallini, Cividati, Onori e Garifullina, Capelli (FDI) e Claudia Montagnana (civica). Ore bollenti quindi. La giunta Ceffa aveva assunto la guida della città dopo aver vinto senza nemmeno ricorrere al ballottaggio le elezioni amministrative nel 2020.Edoardo Var