MORTARA - Così lontani, così vicini. Estrema destra ed estrema sinistra non erano mai stati così “allineati” prima d’ora. Il ripristino delle panchine rimosse dalla passata amministrazione in piazza Giovanni XXIII, il ritorno degli orari delle poste al calendario pre-pandemia e il miglioramento dei trasporti su ferro della linea Mortara – Milano hanno messo d’accordo “rossi” e “neri” (ma non i “verdi”). Infatti lunedì scorso, 26 settembre, durante il consiglio comunale che si è celebrato alle 21 ben tre mozioni (due del Prc e una di FdI) sono state votate sia dagli esponenti di Fratelli d’Italia che dal rappresentante di Rifondazione comunista. Non era mai successo nei dieci anni precedenti quando il Prc si trovava in opposizione ad un governo cittadino targato Lega. Le insolite convergenze parallele sono arrivate su tre temi di “buon senso”. Tutto rose e fuori quindi? Neanche per idea. Giuseppe Abbà è rimasto “minaccioso”, confermando il suo ruolo democraticamente indispensabile di “cane da guardia” sull’operato dell’amministrazione. Esattamente come ha sempre fatto, senza scendere a compromessi. Ma anche disposto a votare le due mozioni firmate dal capogruppo Riccardo Desa. Nervi tesi, invece, tra i banchi dell’opposizione.Restano ancora incandescenti le polemiche, eredità dei precedenti cinque anni, tra Giuseppe Abbà, Luigi Granelli, Luigi Tarantola e Silvia Piani. La Lega, appunto. Lunedì sera la posizione dei seguaci di Salvini è stata più ambigua. Impossibile per i tre esponenti del Carroccio non votare a favore di un bilancio consolidato del Comune che è diretta conseguenza del loro stesso operato negli anni precedenti. Poi, però, gli stessi leghisti si sono astenuti dal voto sulla mozione firmata da Riccardo Desa che proponeva un’azione di pressione per chiede il raddoppio, se non ti tutta la linea ferroviaria verso Milano, almeno del tratto tra Mortara e Parona. Infine il Pd è apparso, in questa occasione, intangibile. Assente Marco Barbieri e ancora in fase di “rodaggio” la neofita Luisa Bella Bella che non è mai entrata nel vivo del dibattito. Luca Degra