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Centrodestra? Manco a parlarne! Fratelli d’Italia tenta la prova di forza con la corsa solitaria alle comunali della primavera prossima. Il candidato sindaco, almeno ufficialmente, non c’è ancora, ma tutti gli indizi portano a Paola Savini. E’ lei la Giorgia Meloni di Mortara: consigliere comunale di opposizione e “donna forte” di Fratelli d’Italia, fresca di nomina nel consiglio di amministrazione di Ato Pavia. Per il dialogo con gli altri partiti del centrodestra la porta ormai è chiusa. Sabato scorso in città è sceso il coordinatore provinciale di Fdi Claudio Mangiarotti che ha radunato i militanti del partito. “Abbiamo preso atto che non c’è dialogo con la Lega, ora ci muoviamo in autonomia. – racconta Paola Savini – Dubito che possano arrivare direttive differenti dal livello regionale prima del voto, ci riteniamo liberi da possibili ingerenze dei vertici del partito”. Per Paola Savini sarebbe la volta da candidato sindaco, dopo l’esperienza del 2017. Allora era alla guida di due liste civiche: una che si richiamava al centrodestra e a Forza Italia (Le nostre forze per Mortara con tanto di tricolore nella parte alta del simbolo elettorale) e l’altra addirittura al M5s (In movimento per Mortara) ispirata da Andrea Olivelli. E proprio Olivelli, che fu anche il primo sindaco leghista della città, oggi è passato armi e bagagli nei ranghi del partito di Giorgia Meloni. Nel 2017 il tandem di liste civiche spinse Paola Savini al 12,23%, troppo poco per andare al ballottaggio contro la corazzata Facchinotti. Oggi ci riprova, ma questa volta riparte da una base politica solida rappresentata dal simbolo di Fratelli d’Italia. I sondaggi danno il partito della Meloni al 20%, ma il voto amministrativo segue ben altre logiche. “Il simbolo rappresenta una grande opportunità, ma chiaramente bisogna ragionare in termini di forbice elettorale: – specifica Paola Savini – oggi i sondaggisti attestano Fratelli d’Italia attorno al 20%, noi molto più ragionevolmente dobbiamo considerare di partire da una base del 13%. Poi saranno i candidati a fare la differenza”. Il partito si prepara così ad una corsa solitaria che era nell’aria. La stessa Savini, proprio su queste pagine, aveva spiegato chiaramente come era difficile, se non impossibile, sposare la causa leghista dopo la fuga in avanti con la presentazione della candidatura di Luigi Tarantola. Una forzatura, quella della Lega, di presentare il candidato sindaco prima ancora di condividere con gli eventuali alleati un programma politico. Così Fdi si rimbocca le maniche e parte alla caccia del consenso partendo proprio dall’incontro di sabato scorso. “Non si è parlato del candidato sindaco – chiarisce Paola Savini – ma di idee per il programma. E proprio da qui si dovrà partire: dal programma elettorale e dalle persone che andranno a formare la nostra lista. Le idee non mancano, soprattutto per quanto riguarda la riqualificazione della città. Mettiamo sul tavolo tutto quello di cui Mortara ha bisogno e avviamo una seria progettualità altrimenti si rischia di perdere i fondi del Pnrr e di fare delle figuracce come ha fatto il Comune per il bando delle case popolari”. Lo scacchiere politico va pian piano definendosi e anche Fratelli d’Italia accende i motori in vista del vo