Login / Abbonati

NICORVO – Cinque anni fa Michele Ratti (a sinistra nella foto) vinse conquistando più voti di tutti gli altri candidati messi insieme, e gli sfidanti veri erano tre. Tutti immaginano quindi cosa potrà accadere adesso: Ratti, 58 anni, impiegato amministrativo, cambia nome alla civica (ora è “Nicorvo in comune”) e ci riprova. Riesce a prendere con sé anche Roberto Marinone, che cinque anni fa gli contese la fascia tricolore arrivando secondo. Va via Giuseppe Sacchetti, ex assessore, da tempo in rotta con Ratti.
“Il nostro paesino – le sue parole – ha i problemi degli altri centri minuscoli. Lo abbiamo abbellito, reso più sicuro, efficiente, funzionale. L’obiettivo è che la gente non se ne vada e che magari qualcuno ci venga a vivere. Il saldo è negativo, ma qualcuno arriva. Nicorvo è migliore rispetto a quando mi sono insediato, ma c’è ancora da fare soprattutto nell’ambito del sociale, dove investiremo di più tenendo conto di qualche deficit del Piano di zona, come le assistenti sociali che cambiano spesso e quindi faticano a radicarsi”.
Se il risultato è assolutamente scontato, sono i due avversari senza speranza a destare curiosità.
Il solito Grande Nord propone Enrico Bocca Corsico Piccolini (a destra). Geometra vigevanese, aveva diretto Asm Energia. Nella sua compagine spiccano altri ex consiglieri comunali di Vigevano come Carmen Rodolfo e Cristina Sironi, oltre a Chiapparoli. Di fatto l’elenco di nomi qui e a Castello d’Agogna di Grande Nord è assolutamente identico.
Di Salvatore Malagnino, “Uniti per cambiare”, non si trova neanche una foto. Cinque anni fa un tale Bartolomeo Ippedico (voti: zero) si propose con un programma improbabile, preso da chissà dove, che parlava tra le altre cose di come sistemare il porto di Nicorvo, che ovviamente non esiste. Ora c’è questo Malagnino con altri sette sconosciuti. Stando a internet, un uomo che si chiama così risulta come guardia carceraria, come lo era Ippedico. Una legge discutibile vuole che questa categoria possa avere un’aspettativa in caso di candidatura alle comunali. Vacanze in più per intromettersi in un paese di cui non si sa niente. Dell’onorabilità del proprio nome e della divisa, chisseneimporta.

Davide Maniaci