ROBBIO - Gli Aironi hanno un nuovo nido, potrebbe essere la svolta per la stagione. Ma non basta ancora perché volino in totale tranquillità. Quello su cui si posano non è però un ramo raccattato da terra ma un parquet nuovo di zecca. Assi di rovere che accompagneranno la squadra di pallacanestro per gli anni a venire. Così come tutte le squadre locali che giocano nel palazzetto: al centro del campo domina lo stemma cittadino. La prima vera prova ufficiale è stata lo scorso venerdì. Scavalcato Cerro Maggiore per tre punti (82-79), rimangono le difficoltà di gioco ma la sensazione sul campo è buona. La recinzione montata attorno al campo è stato l’ultimo tassello che mancava prima della ripartenza con le gare ufficiali. Nel frattempo la squadra si allena sul nuovo campo già dal 23 settembre. “Di ottimo livello - specifica il coach Pier Zanotti -, nulla a che vedere col vecchio linoleum. Ormai non era nemmeno più gomma, rimaneva poco più che cemento, ed i ragazzi ne risentivano”. Novanta chili di muscoli che corrono e saltano facendo pressione sulle giunture, stressando i legamenti. Il pavimento è ora morbido ed elastico, ed ha soprattutto pietà delle articolazioni dei cestisti. Basta una torsione scomposta per creare un danno. Zanotti e i suoi non vogliono certo rivivere l’incubo dello scorso anno con gli infortuni. Un miglioramento immediato per il solo cambio del pavimento è impossibile vederlo. Saranno passi avanti graduali, con atleti ora meglio in grado di sfruttare la loro elevazione. Ed ogni canestro, ogni schiacciata farà crescere il morale. Giocatori più sicuri di sé portano a risultati più grandi. Nel frattempo c’è però la precauzione contro le distorsioni. In testa c’è il solito sogno, quello svanito all’ultimo giusto l’anno scorso: la promozione. D’altronde il progetto dell’amministrazione per il campo volgeva anche in quest’ottica: un parquet da in regola per giocare nella categoria superiore. Chissà che sia proprio il nuovo campo a regalar fortuna. Gli Aironi hanno tutte le carte in regola. Ma sono consci anche delle loro velleità, le solite. Vengono discusse con coach Zanotti già da settimane: “Come riusciamo ad essere sopra di venti punti nei primi quarti, finendo poi sempre per farci quasi recuperare? E’ un rischio di cui non abbiamo ancora pagato le conseguenze, ma non possiamo dormire sonni tranquilli. Dobbiamo trovare le cause. E’ anche vero che tra i ragazzi c’è bisogno di fiducia ed autostima”. Ogni punto è importante. Il girone è equilibrato, gli scontri diretti decisamente frequenti, e le squadre tutte ambiziose. A spuntarla è chi riesce a tenere botta sul lungo termine, ed il nuovo campo di gioco potrebbe essere tra le armi vincenti. Sicuramente un gioiello a livello visivo. E si sa che in una bella casa si vive meglio.Gabriele Tocch