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CILAVEGNA – “L’obiettivo è allargarci, sia come soci sia come mole di raccolto, allargando i terreni coltivabili”. La stagione dell’asparago di Cilavegna è stata in linea con le precedenti, dal punto di vista della produzione, soltanto “posticipata” di 15 giorni per via della primavera fresca, soprattutto di notte. C’è il distinguo nel bilancio tra le due associazioni di produttori, lo storico Con.Pac e il nuovo Apac. “Avendo chiuso il negozio – dice Gianpiero Campana, presidente del Con.Pac – lasciamo la vendita ai produttori, e non come era prima che consegnavano il raccolto al consorzio. Di solito s’inizia a raccogliere i primi di aprile, questa volta il 20 in una stagione condizionata da freddo, vento e pioggia. Oltre alla vendita in paese sono soddisfatto del commercio nelle zone tra Milano e Pavia. Grazie al potere del web, la gente conosce la nostra eccellenza”.“Su un totale di 26 pertiche circa – dice Paolo Banfi, leader dell’Apac – abbiamo raccolto 30 quintali totali di asparagi rosa in mazzetti da vendere. Altri tre produttori non ancora nell’associazione, che possiedono una ventina di pertiche aggiuntive di terreno, ne hanno prodotti 22 quintali. Il clima ha posticipato tutto. Nella riunione di fine giugno abbiamo pianificato alcuni dettagli. Sperando di poter partecipare alla sagra del 2022, senza divieti, vogliamo intercettare nuovi soci e allargarci. Con una trentina di pertiche in più coltivate, tra due o tre anni la produzione si allargherà. Un altro scopo da raggiungere, e che raggiungeremo attraverso visite nelle scuole, è il discorso della sensibilizzazione ai giovani sul concetto di “sostenibilità”. Coinvolgerli, per portare avanti tradizioni centenarie”. d.m