Con Matteo Giavazzi i fondamenti di inquinamento per combatterlo senza rimanere... disarmati
PARONA – Così si diventa ambientalisti consapevoli, senza “spararle a caso” perché non si hanno nozioni tecniche: leggendo i consigli di chi invece le cose le sa veramente.
È da poco uscito il saggio di Matteo Giavazzi, ingegnere ambientale.
Si intitola “Fondamenti di inquinamento atmosferico ed impianti di trattamento fumi - Conoscere i progetti per saperli valutare”.
Matteo Giavazzi, 50 anni, vigevanese, fa parte della Commissione comunale di controllo dell’inceneritore di Parona (di cui è il “tecnico”) e ha fatto parte di Vigevano Sostenibile, associazione locale “green”.
“L’intento di questo libretto – spiega – è di divulgare le nozioni di base che permettano di affrontare con maggior consapevolezza l’analisi dell’impatto sull’ambiente, in particolare sulla qualità dell’aria, di un impianto industriale. Ho potuto notare, in diverse occasioni, sia all’interno di comitati di cittadini che di partiti politici, la volontà di analizzare la proposta di un progetto, senza le conoscenze minime per saperlo fare in modo corretto. Non mi aspetto di poter fornire in modo esaustivo tutte le conoscenze necessarie, ma ritengo che il lettore, attraverso questo opuscolo, possa cambiare il suo approccio e affrontare con maggior consapevolezza l’analisi dei “pro” e “contro”, ad esempio, di un impianto di incenerimento di rifiuti”.
Il libretto è sostanzialmente diviso in tre parti.
In una prima sezione si fornisce una definizione ed un inquadramento storico dell’inquinamento atmosferico. Si analizzano i principali inquinanti atmosferici solidi e gassosi descrivendone la natura, le caratteristiche e gli effetti sulla salute.
La seconda parte è la più tecnica ed ingegneristica: fornisce una descrizione dettagliata dei presìdi ambientali utilizzati per ridurre le emissioni che si generano dagli impianti industriali.
L’autore trova importante importante che il lettore conosca come è realizzata una linea di depurazione fumi, per imparare a valutarne l’efficacia nell’analisi dei progetti.
L’approccio da tenere qualora si voglia esprimere un’opinione sul progetto di un impianto industriale deve essere di tipo analitico e non ideologico. È necessario passare da una logica del “no a prescindere” o “sì a prescindere”, ad una logica del “no se non è fatto bene, sì se è fatto bene e nella corretta collocazione geografica”.
Quest’ultima è importante sia dal punto di vista meteo-climatico, sia per l’eventuale sovrapposizione degli effetti.
L’ultima parte del testo descrive le metodologie a disposizione per valutare quantitativamente, in modo scientifico, la qualità dell’aria come risultato delle sorgenti inquinanti presenti nel territorio. Più che capire nel dettaglio le metodologie utilizzate, che comunque vengono puntualmente descritte, è importante che il lettore capisca che esistono mezzi molto affidabili per valutare il reale contributo di un impianto sull’inquinamento: non resta che imporre ai proponenti di utilizzarli correttamente e di condividerne i risultati con le amministrazioni e la cittadinanza.
“La genesi del libro, sebbene influenzata dalle esperienze di Vigevano Sostenibile e della Commissione di Parona – conclude – è indipendente da queste. Anzi, a Parona tanto l’attuale amministrazione comunale, quanto le associazioni che fanno parte della Consulta, hanno un livello di conoscenza dell’argomento superiore alla media. Ho avuto modo di conoscere realtà associative, invece, desiderose di esprimere una propria opinione ad esempio sull’opportunità di installare un impianto di incenerimento, ma assolutamente ignare delle reali implicazioni ambientali, e soprattutto di come evitarle, facendo coesistere le esigenze produttive e quelle ambientali. Il libro può essere utile a quest’ultima tipologia di lettore: un cittadino (ma anche un politico!) che voglia esprimere un proprio parere con un approccio tecnico e non ideologico. Per questo motivo, a volte a scapito del rigore scientifico, ho cercato di esprimermi nel libro con un linguaggio che possa essere compreso anche da chi non ha basi di ingegneria o chimica. È tuttavia auspicabile che anche i rappresentanti delle realtà produttive siano consapevoli dell’urgenza di investire in tecnologia e sfruttare gli strumenti che permettono di ridurre o annullare le ripercussioni degli impianti sulla qualità dell’aria”.
Per ora il libro può essere richiesto direttamente a Matteo Giavazzi, che l’ha fatto stampare da una tipografia online e chiede solo le spese di stampa.
Prossimamente sarà acquistabile su Amazon.
Davide Maniaci