L’incendio dell’area Bertè è stato doloso: il titolare condannato a quattro anni di carcere, al Comune un «acconto» da 50mila euro
L’incendio alla Eredi Bertè è stato doloso: la sentenza di condanna a 4 anni di reclusione nei confronti dell’ex titolare Vincenzo Bertè, (57 anni) è stata emessa lunedì pomeriggio, 18 settembre, dal tribunale di Pavia. La sentenza di primo grado del giudice monocratico Elena Stoppini riconosce anche una provvisionale di 50mila euro al Comune di Mortara che si era costituito parte civile. In seguito all’istruttoria il capo di imputazione, inizialmente per reato colposo, è diventato per incendio doloso.
“Si tratta di una sentenza molto importante e che ci lascia molto soddisfatti– commenta l’avvocato Anna Ghigna, rappresentante del Comune di Mortara – in quanto sono state accettate integralmente le nostre tesi e la nostra richiesta risarcitoria con una provvisionale di 50mila euro. Inoltre il tribunale ha riconosciuto il danno di immagine subito dall’ente che, in seguito all’incendio, è apparso sulla stampa con un’immagine distorta. Ho raccolto oltre cento articoli apparsi su quotidiani a tiratura nazionale e locale in cui Mortara era definita come «terra dei fuochi» in seguito al rogo”. Il giudice penale liquida solo una parte del danno per via provvisionale. Si tratta di una corresponsione anticipata di denaro presumibilmente inferiore a quella che potrà risultare dovuta. Infatti la richiesta risarcitoria è stata di 400mila euro. Inoltre a questa cifra si aggiungono circa 180 mila euro per gli straordinari effettuati dai dipendenti comunali nei giorni successivi al rogo di via Fermi. Per ottenere queste somme bisognerà attendere un secondo procedimento, quello di natura civile. Infine c’è un secondo filone, sempre di natura penale. Quello su reati fallimentari. “Sono molto soddisfatto – commenta l’ex sindaco Marco Facchinotti e involontario protagonista di quel 6 settembre 2017 – poiché la sentenza è, se vogliamo, coraggiosa. Viene riconosciuto un danno di immagine alla città di Mortara che non era facile da quantificare e da dimostrare giuridicamente. Però la mia amministrazione ha comunque voluto costituirsi parte civile insistendo molto sul grave danno di immagine subito a causa del rogo. Direi che abbiamo avuto ragione. Ora spetta ai nuovi amministratori scegliere come gestire i 50 mila euro che riceveranno subito e quale strada percorrere per ottenere anche le altre some”.
Infine altri 25mila euro andranno all’associazione Futuro sostenibile in Lomellina, anch’essa parte civile nel procedimento, e difesa dall’avvocato Loriana Zanuttigh.