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Primo passo: sistemare i lampioni sempre accesi, anche di giorno. Poi, da lunedì 20 marzo, la società “Mortara Energie” (nome che ha assunto il sodalizio tra le tre ditte che vinsero l’appalto) si occuperà dell’illuminazione che non funziona quando dovrebbe. E che la notte lascia immersa nel buoi alcune zone della città. Così, con quasi 3 mesi di ritardo sulla tabella di marcia, proseguiranno i lavori di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. 
Nei giorni scorsi il sindaco Ettore Gerosa e l’assessore Andrea Olivelli hanno avuto un incontro con i responsabili del raggruppamento di imprese ricevendo rassicurazioni sulla conclusione delle opere. Lavori che proseguono in regime di penale da mille e 600 euro per ogni giorno di giorno. Ad oggi sono stati quindi accumulati 112mila euro di penali. Poi il Comune dovrà scegliere se convertire la somma in ulteriori lavori migliorativi, oppure se scalare la somma dal canone annuale che il municipio, per i prossimi 15 anni, verserà alla ditta che si è aggiudicata il project.
“Abbiamo ricevuto nuove rassicurazioni e – commenta il sindaco Ettore Gerosa – e prima del 20 marzo avremo in mano anche il nuovo cronoprogramma che indica le tappe per il completamento dei lavori sulla pubblica illuminazione. Da quella data inizieranno le opere di cablaggio che regolano le accensioni dei lampioni in quelle zone in cui oggi non funziona l’illuminazione pubblica”.
Il “progetto di finanza” votato in consiglio comunale dalla passata maggioranza prevede un contratto di 15 anni. Per tutto questo periodo l’ente pubblico verserà un canone complessivo di 234mila euro. La somma è però il frutto della somma di tre voci distinti. Il primo canone annuo è da 43 mila euro e copre le spese di manutenzione sulla rete dell’illuminazione pubblica. La seconda voce che compone il “conto” è da 143mila euro e copre gli investimenti sostenuti per la riqualificazione con la tecnologia a led dei punti luce della città. Infine il terso canone, l’unico tra i tre variabile, è costituito dalla somma da versare per il consumo energetico. Si tratta di 48mila euro. Tuttavia questo terzo e ultimo canone non è ancora “entrato a regime”. I costi relativi ai consumi, rinegoziabili in base all’andamento del prezzo dell’energia, saranno pagati solo dopo il completamento delle volture di tutti i nuovi contatori. Eppure questo passaggio, pensato e votato dalla precedente giunta nel 2019, sarebbe dovuto concludersi già nel 2020.
Il primo ritardo (giustificato) è stato causato dalla pandemia mondiale. Però dall’inizio dei lavori sarebbero poi dovuti trascorrere circa 13 mesi. Il nuovo impianto prevedeva la sostituzione delle lampade a vapore con lampade a Led e del sistema crepuscolare con un temporizzatore installato in quadri di controllo disseminati sul territorio, in strutture svincolate dalla attuali centraline Enel. L’operazione è oggi completata al 90 per cento circa.