Mortara non è la città ideale per le donne in carriera... in compenso gli anziani stanno benone
MORTARA - Mortara conferma di essere una città sempre più “anziana” e che dà poche possibilità di lavoro alle donne. Nonostante tutto l’economia locale dà segni di ripresa dopo la pandemia mondiale. È questa la fotografia che emerge leggendo i dati statistici elaborati dall’Istat. Un ritratto tracciato sulla base dei numeri dello scorso anno e che confermano una “tendenza” che ormai si ripete costantemente da alcuni anni. I mortasi invecchiano sempre di più, la “classe” lavoratrice ha un’età media sempre più alta e, infine, per le donne è resta più complesso trovare un impiego. Una sorta di discriminazione che è anche frutto di ostacoli strutturali che non dovrebbero più esistere nel 2022. In ogni caso resta la popolazione dai “capelli d’argento” a, per così dire, tirare avanti la baracca. I giovani sono pochi e hanno meno opportunità. Basta guardare l’indice di vecchiaia.
Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultra sessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2020, l’indice di vecchiaia per il Comune di Mortara rivelava che ci sono 207,7 anziani ogni 100 giovani. Un anno dopo, nel 2021, l’indice di vecchiaia è salito a 208,1 ultra 65enni ogni 100 under 14.
Questi numeri vanno a braccetto con un altro indicare, l’indice di dipendenza strutturale che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (quella compresa 0-14 anni e quella dai 65 anni ed oltre) su quella attiva (identificata nella fascia 15-64 anni). Così emerge che a Mortara, nel 2019 c’erano 57,8 individui a carico ogni 100 che lavorano. L’anno successivo, nel 2021, le persone a carico di ogni 100 lavoratori sono saliti a 58. Il livello più alto di disoccupazione si riscontra nella fascia di popolazione supra i 50 anni. Però è indicativo il fatto che che la componente femminile della popolazione rappresenti la maggioranza dei disoccupati. Un problema che si riscontra soprattutto nelle donne comprese nella fascia di età tra i 15 e i 49 anni. Anche perché ancora oggi il contesto contesto sociale carica ancora in maggior misura sulle spalle della popolazione femminile i compiti legati alla cura della famiglia. Ma l’orizzonte non è unicamente in scala di grigi. C’è anche un arcobaleno dopo la “tempesta” Covid. In linea con il contesto pavese, la condizione economica dei cittadini mortaresi risulta in lieve ripresa rispetto alla crisi economica.
Tuttavia resta ampia la fetta di cittadini che necessitano di attenzione e servizi particolari. La sezione servizi sociali del Comune mette in atto diverse iniziative e servizi dedicati ai cittadini ed alle famiglie che manifestano particolari bisogni.
Tali interventi sono posti in essere mediante gestione diretta o tramite il piano di zona di Vigevano. I destinatari di tali servizi sono quindi persone diversamente abili, individui (minori o adulti) o famiglie in difficoltà, anziani non autosufficienti. Un dato interessante: il 66 per cento delle famiglie conosce i contributi Inps per le famiglie in difficoltà, il 63per cento sa dell’esistenza del bonus asilo e addirittura il 77 per cento dei nuclei famigliari è a conoscenza dell’assegno unico per i figli a carico. Si tratta di 3 famiglie su 4. Eppure, alla fine, solo 1 su 4 sceglie di usufruirne. Infine il report dell’Istat analizza il dati relativi alla popolazione e ai flussi migratori. La popolazione residente a fine 2022 era di 15mila e 480 abitanti. Nonostante il numero di decessi resti molto superiore al numero delle nascite, la popolazione residente risulta in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Merito di un flusso in “ingresso” di 727 persone e di un saldo migratorio (a fronte di 584 persone che hanno scelto la “fuga” dal Mortara) positivo di 143 unità.
Gli stranieri residenti a Mortara, al primo gennaio 2022, erano 2 mila e 591 e rappresentano il 16,8 per cento della popolazione residente. Numeri perfettamente sovrapponibili a quelli registrati nel 2021 quando gli stranieri censiti erano 2 mila e 595. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 23 per cento di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (10,0 per cento) e dalla Repubblica Popolare Cinese (7,9 per cento). In questo campo la novità è rappresentata dall’aumento della comunità Cinese che, rispetto all’anno precedente, scavalca in terza posizioni tra le comunità più numerose a Mortara quella albanese.
Da notare anche che l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui da anni il reddito ha smesso di crescere rispetto al carovita.
Luca Degrandi