Lettera anonima in municipio: la missiva anarchica minaccia di passare all’azione per la libertà dei popoli
MORTARA – “E’ arriavato il momento di passare all’azione per la liberta’ dei popoli”. E ancora “Un Italia senza governo fascista un Italia senza capitalismo”. E’ il contenuto testuale, errori grammaticali compresi, della lettera anonima recapitata in municipio. La busta è stata aperta nella mattinata di venerdì scorso, 21 aprile, ed è finita immediatamente sulla scrivania del sindaco. Il foglio riportava le due frasi tanto minacciose quanto infarcite di errori grammaticali. In alto la “A” cerchiata di colore rosso, il simbolo più conosciuto del movimento anarchico. E tra le due frasi tre fotografie: quella del sindaco Ettore Gerosa, del vicesindaco Laura Gardella e del comandante dei carabinieri della stazione di Mortara, il luogotenente Carmine Esposito.
Il sindaco ha sporto denuncia. La minaccia anonima non va sottovalutata. Soprattutto se riguarda un militare dell’Arma e due persone che hanno un incarico di governo a livello cittadino.
Il contenuto del foglio minatorio è scritto a computer e le foto sembrano essere dei ritagli di giornale, anche se le foto di Gerosa e di Gardella sono quelle utilizzate per la propaganda elettorale delle scorse elezioni comunali. Difficile stabilire se gli errori grammaticali siano “naturali” o prodotti volutamente quasi a depistare la conseguente ricerca del mittente. Tutto è scritto in maiuscolo, anche l’indirizzo sulla busta. E anche l’indirizzo sulla busta è scritto a computer e contiene un errore: il codice di avviamento postale è sbagliato. Gli anarchici sgrammaticati hanno scritto 37026 anziché 27036. Poco importa, la lettera è arrivata comunque a destinazione.
La tranquillità mortarese è così scossa dalla minaccia anonima, ma di chiara matrice anarchica. Il movimento anarchico è tornato così sotto i riflettori dopo essersi guadagnato la ribalta a livello nazionale in seguito allo sciopero della fame di Alfredo Cospito (condannato a 9 anni di carcere per aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo) e alle manifestazioni con relativi atti vandalici in alcune città d’Italia nel mese di marzo.
Resta da capire perché nel mirino di queste minacce siano finiti due esponenti di Fratelli d’Italia (al governo della città da meno di un anno) e un servitore delle istituzioni. Tre persone, comunque lontane da ogni tipo di polemica o presa di posizione che potesse avere a che fare, anche solo marginalmente, con il mondo anarchico.