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Operazione decoro, avanti tutta. Il sindaco Ettore Gerosa ha infatti firmato ieri, martedì 30 maggio, l’ordinanza per la rimozione dei resti dello stabile di via Trento demolito lo scorso 15 novembre. Ora la proprietà ha trenta giorni di tempo per ottemperare alla prescrizione. 
“Con ogni probabilità, trascorsi i trenta giorni, la macerie saranno ancora lì dove si trovano ora – spiega il primo cittadino –. Tuttavia l’ordinanza è un passaggio necessario per arrivare ad una seconda fase che implica l’intervento diretto dell’ente pubblico. A quel punto, infatti, sarà il Comune a poter interpellare una ditta specializzata per la rimozione dei rifiuti. Si tratta di un costo che in qualche modo cercheremo di recuperare, anche se è improbabile che gli eredi dello stabile accettino di accollarsi la proprietà e i costi annessi”. 
La demolizione dell’edificio di via Trento del novembre scorso, pagata dal Comune, era un’operazione ritenuta improcrastinabile dall’amministrazione per ragioni di sicurezza per i pedoni, i ciclisti e gli automobilisti. Scongiurato il rischio del crollo del rudere, resta aperta la partita del decoro.
Ettore Gerosa vuole rimarginare anche questa ferita aperta che deturpa quella parte della città. Oltre ai mattini nell’area di via Trento ci sono molti altri rifiuti: legname, tegole, plastica, ferro e persino un’auto. Se gli eredi dell’area di via Trento non provvederanno alla rimozione dei rifiuti entro trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza toccherà ancora una volta all’amministrazione occuparsi di questa incombenza. Il recupero delle spese sostenute dall’ente pubblico è tutt’altro che scontato. Gli eredi diretti dell’ormai ex rudere di via Trento non hanno mai accettato l’eredità. Ma nemmeno l’hanno rifiutata. La situazione è quindi impantanata in una sorta di limbo. Qualora l’eredità dovesse essere rifiutata l’area entrerebbe in possesso del demanio. In quel caso tutte le spese sarebbero state in capo al Comune, senza se e senza ma. Spese che, da una stima approssimativa dovrebbero superare i 10mila euro solamente per la rimozione dei rifiuti. Il tetto del vetusto palazzo era parzialmente crollato il 22 luglio 2020. L’edificio era rimasto in stato pericolante fino all’abbattimento del 15 novembre 2022.

Luca Degrandi