Pacchi alimentari per ben oltre 600 persone: il grande sforzo di Cri a favore degli invisibili
Ogni sabato, davanti alla sede della Croce rossa di viale Capettini si accumula una piccola fila, ordinata e composta, ma in costante aumento. Qualcuno aspetta in macchina, altri attendono il loro turno per ricevere il pacco alimentare parlando sommessamente. Sono la folta schiera degli “invisibili”: le persone che la società moderna ignora e non vuole vede proprio per la loro condizione di debolezza e difficoltà. Nei loro confronti, per le ragioni più varie, la vita è stata particolarmente severa.
E il numero delle persone bisognose d’aiuto, che faticano a trovare le risorse per il pranzo e per la cena, sono in drammatico e costante aumento. A loro pensano però i volontari del comitato locale della Cri. A fine 2022 erano 624 le persone aiutate con i pacchi alimentari dalla Cri. Quest’anno, a fine marzo, il numero ha già raggiunto quota 650 unità. Sono gli indigenti che si rivolgono alla sede della Cri mortarese per ritirare il pacco contenente generi di prima necessità. Ogni sabato le porte del Comitato di viale Capettini si aprono per ritirare i pacchi, ma è anche il momento per la consegna porta a porta, per portare i viveri nei Comuni limitrofi. Infatti molti degli assistiti non hanno i mezzi per poter raggiungere la sede mortarese e ritirare direttamente il pacco alimentare. Ecco perché la Croce Rossa deve mobilitare una sorta di “task force” che lavora fin dal primo mattino. I viveri vengono ricevuti da Agea (Agenzia della Comunità europea), dal Banco alimentare, da periodiche raccolte presso supermercati, donazioni e acquisti diretti. Per peso, il 40 per cento di quanto distribuito arriva dall’Agea, il resto da Banco alimentare, raccolte, donazioni e acquisti.
“La distribuzione viveri – sostiene Umberto Fosterni, presidente Cri Mortara – è una delle attività più importanti del Comitato. Un lavoro silenzioso, nascosto, ma utilissimo per aiutare le persone in difficoltà economiche. Ringrazio i volontari che ci mettono anima e corpo, passione e tempo. Riusciamo a distribuire davvero molto, 263 quintali di alimenti e quasi 10 mila litri tra olio e latte. Siamo un vero aiuto. Purtroppo è un lavoro che non sempre ottiene il giusto riconoscimento. Anche se svolto da volontari, comporta dei costi. Prima di tutto del dipendente che va a Muggiò o Pavia a ritirare i viveri, il nostro camion (costi carburante, manutenzione), corrente elettrica per i frigo e qualche investimento diretto del Comitato nell’acquisto di alimenti quando il magazzino è vuoto. Per questo auspico una maggiore collaborazione coi Comuni e chiedo un aiuto a sostenere le spese”. Solo 3 Comuni (Mortara, Castello d’Agogna e Rosasco) stanziano somme a favore della Cri, gli altri nulla. Come se chi aiuta gli “invisibili” diventasse a sua volta “invisibile”.
“Il lavoro – spiega Elisa Bovio, consigliere e delegata all’attività sociale Cri – svolto dai volontari è immenso. Ogni settimana la nostra sede, al sabato, si attiva per la distribuzione. Ogni nucleo familiare riceve un pacco per un mese a cui si aggiunge una ulteriore distribuzione del fresco, cioè i prodotti che arrivano dal banco Alimentare. Si tratta di pane, bevande, succhi a breve scadenza a cui si aggiunge verdura e frutta fresca. Ciò che distribuiamo arriva dall’Agea (Agenzia della Comunità europea), dal Banco alimentare, dai carrelli solidali presenti in alcuni supermercati di Mortara: MD, Gulliver (via del Cannone), Bennet e Lidl, da periodiche raccolte nei supermercati, da donazioni di privati e da acquisti che il Comitato effettua per coprire le esigenze. Nel periodo natalizio cerchiamo inoltre di aggiungere nel pacco che prepariamo anche un regalo, per i bambini ma non solo per loro, grazie ad iniziative come l’Albero Solidale o l’iniziativa “Regalo sospeso” organizzata ormai da un paio d’anno, in nostro favore, dalla Contrada La Torre. Ringrazio chi accoglie i nostri inviti a donare alimenti, i volontari che lavorano nel silenzio e i Comuni coi quali collaboriamo”.
Il servizio è rivolto alle famiglie con Isee inferiore a 6mila euro e alle persone segnalate dai servizi sociali del Comune.
Luca Degrandi