Login / Abbonati

Uno racconta il territorio con versi carichi di sentimento. L’altro lo fa con la creatività delle immagini. I “due” in questione sono Giancarlo Costa ed Emilio Gallino. 
La loro “visione” di Mortara e della Lomellina potrà essere ammirata grazie alla mostra “Immagini e poesie” dal 20 al 22 ottobre presso la sala espositiva del Circolo culturale lomellino, in corso Garibaldi, a palazzo Cambieri.
Le poesie saranno di Giancarlo Costa, mentre le immagini sono di Emilio Gallino. 
La mostra non è una novità assoluta, ma il “remake” di quella allestita alla fine degli anni Ottanta nella sala “Bernardino Lanino” in corso Cavour. L’idea di questo rifacimento è venuta ad Emilio Gallino proprio per omaggiare l’amico poeta Giancarlo Costa nell’anno del centenario della sua nascita. 
“Ho conosciuto Giancarlo Costa una vita fa, anche se mi sembra ieri. – sorride Emilio Gallino – Lui è stato fondatore e presidente del Circolo culturale, mentre io sono stato presidente del Gruppo fotoamatori per 32 anni, dal 1986 al 2018: in questo periodo abbiamo collaborato in maniera positiva, è in questi anni che è nato il concorso nazionale di fotografia. Per questi ricordi e per la nostra amicizia ho pensati di omaggiare Giancarlo Costa nel centenario della nascita”.
Al dutùr Costa era appunto un medico, ma era anche una persona che aveva capito l’importanza di aggregare i mortaresi attorno a manifestazioni e iniziative culturali. Era una persona che ha speso la propria vita impegnandosi per “dare” qualcosa alla sua città. Lo ha fatto da medico, lo ha fatto da uomo amante dell’arte, in tutte le sue declinazioni, e del bello. Nel 1967 ha fondato il Circolo culturale lomellino, è stato in cabina di regia per numerosi eventi tra cui il premio nazionale di poesia, ha iniziato la pubblicazione del trimestrale “Il vaglio”. 
Ha pubblicato varie raccolte di poesie e ha ricevuto molti premi per i suoi versi, tanto che il suo studio medico era interamente tappezzato di diplomi e riconoscimenti. Nella Mortara che si lasciava alle spalle gli anni Sessanta per entrare, tra camicie sbottonate, gilet e pantaloni a zampa d’elefante, negli anni Settanta Giancarlo Costa ha dimostrato di saper guardare lontano. Di credere in un’idea che oggi continua a vivere grazie a quel Circolo che porta il suo nome. 
Nella lirica del Costa c’è la Mortara che fu, quella vista dal “suo” Lomellino. Ci sono le stagioni che si alternano, lente. C’è la nebbia, ci sono i pioppi. C’è un mondo in bianco e nero che, se osservato attraverso gli occhi dei ricordi, improvvisamente si tinge con i colori dell’arcobaleno. Si accende di emozioni. Di sentimenti. 
“E’ un omaggio che non mi aspettavo e mi fa molto piacere – spiega Marta Costa, figlia di Giancarlo e sua erede al timone del Circolo – Emilio Gallino è stato amico di papà per una vita, sono molto contenta per questa iniziativa. È un bel ricordo proprio nell’anno del centenario”. 
La mostra potrà essere visitata da venerdì 20 a domenica 22 ottobre, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, in corso Garibaldi 44.