«Regina di Mortara»: un viaggio nella storia del culto mariano in città firmato Bazzan-Paganini
MORTARA - La voglia di scoperta di Graziella Bazzan e Mattia Paganini è inesauribile. Finito il lavoro su “Mortara, terra di antica santità”, terminato a fine 2020, i due si sono messi subito sulle tracce di un nuovo aspetto erudito ancora da sondare: le origini e la storia del culto mariano a Mortara fino ai giorni nostri. I risultati della ricerca e il conseguente libro, pubblicati con il contributo del Circolo Culturale Lomellino “Giancarlo Costa”, saranno presentati giovedì 14 alle 16 in Biblioteca “Francesco Pezza”. I due autori hanno voluto intitolare il libro “Regina di Mortara” ispirandosi alla solenne consacrazione del 1949 della città alla Madonna, invocata proprio per l’occasione “Regina di Mortara”. L’avvenimento è ricordato da una lapide presente sotto i portici del municipio. “Abbiamo ripercorso la storia – spiega Mattia Paganini – del culto mariano dalle origini fino a oggi. La ricerca è stata fruttuosa perché sono emersi molti dati anche inediti. Le ricerche condotte mettono in evidenza l’esistenza in passato di diverse chiese. Tra le carte degli archivi parrocchiali e dell’Archivio Diocesano, siamo riusciti a rinvenire carte che ci permettono di avere un’idea abbastanza precisa di come fossero questi edifici e di dove si collocassero in città”. Il libro si compone di una serie di storie e aneddoti riguardanti vicende collegate al culto mariano, che si riescono a rintracciare dal XV secolo in avanti. “L’idea della ricerca – racconta – nasce nel momento in cui abbiamo ritrovato nell’Archivio del Comune di Mortara un progetto per una cappella mariana che era da situare nei pressi di piazza Trieste, dove fino a poco tempo fa era presente la caserma dei Pompieri. Non fu mai costruita, ma ci ha incuriositi a tal punto da voler approfondire meglio le ragioni per cui si rese necessario approntare tale progetto. In questo caso, con molta probabilità, era per valorizzare meglio il culto mariano presso un’edicola già presente in Porta Milano”. La ricerca ha comportato un lungo lavoro, che si è poi concentrato soprattutto nell’ultimo anno di lavoro, anche a causa delle restrizioni dovute al Covid. I documenti rinvenuti sono stati trascritti e da essi si sono potuti ricavare molti dettagli interessanti e significanti. “Il libro – conclude Mattia Paganini – vuole essere un compendio di storia mariana. Molti documenti sono inediti e possono offrire uno spaccato della vita cittadina fino ad ora poco noto. Siamo contenti del lavoro perché ci sembra di aver messo in luce dettagli importanti per ricostruire con un ulteriore tassello la storia di Mortara”.
Vittorio Orsina