La seconda mozione in quattro mesi per cambiare gli orari delle Poste, ma tanto non cambia nulla
La coda è lunga e l’orario è corto. Il binomio perfetto per dare il massimo disagio con il minimo sforzo a chi ha bisogno dei servi offerti dall’ufficio postale di via Veneto. E il caso “dell’orario ristretto” delle poste ritorna protagonista in consiglio comunale. Mercoledì 6 dicembre è stata votata all’unanimità la mozione presentata da Giuseppe Abbà che chiede un impegno per il ripristino dell’orario di apertura pomeridiana, dotando altresì gli sportelli di un adeguato numero di addetti. Una richiesta/protesta che va a braccetto con quella già avanzata da Riccardo Desa (nella foto), capogruppo di Fdi, che in tal senso si era pronunciato, a nome del partito, con un’analoga mozione (sempre votata da tutto il consiglio) nel mese di settembre. ”La pandemia è finita – spiega Riccardo Desa – e non si capisce perché ci debbano essere ancora delle code presso gli sportelli dell’ufficio postale cittadino. È un disagio non da poco, tanto che siamo tutti al corrente di situazioni in cui dei cittadini sono stati costretti a prendere dei permessi dal lavoro per ritirare una raccomandata. La riduzione degli orari e le conseguenze difficoltà create alimentano il disagio degli utenti”.
In passato gli uffici postali erano aperti fino alle 19 per permettere ai pendolari di ritorno dal lavoro la sera di ritirare la propria corrispondenza importante. Il tentativo di sollecitare la direzione locale delle Poste non è nuovo. Anche l’amministrazione guidata da Marco Facchinotti ci aveva provato. Senza successo.
Luca Degrandi