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La settimana scorsa l’assessore con delega all’urbanistica Cristina Maldifassi (nella foto) ha illustrato ai colleghi di giunta la sua idee della Mortara del futuro. Infatti in sala giunta è stata presentata la bozza della variante generale del Piano di governo del territorio. Indirizzi di intervento, macro aree di interesse, criticità e zone di trasformazione: tette le principali caratteristiche del Pgt sono state messe sul tavolo nel corso di questa prima discussione all’interno della maggioranza. Ma cosa c’è da attendersi dalla Mortara che verrà? Sintetizzando si potrebbe dire meno nuove case, ma più aree dedicate ai servizi e allo sviluppo industriale. “La crescita della città – spiega l’assessore – non deve essere intesa come una continua cementificazione per la costruzione di nuove abitazioni. Non c’è bisogno di questo. La città si migliora recuperando le aree dismesse esistenti, favorendo il recupero degli edifici, soprattutto in centro, e favorendo la riqualificazione delle zone abbandonate. Il nuovo regolamento edilizio è stato concepito proprio per favorire questo questo tipo di edilizia. Le pratiche saranno meno complesse le regole decisamente più chiare e certe. Basta con le interpretazioni. Una seconda macro area molto importante è quella che riguarda le aree industriali che, in questo momento, sono praticamente già tutte occupate. Il nostro impegno è quello di creare le condizioni per l’insediamento di nuove attività produttive che possano portare occupazione e benessere. L’area nei pressi del Polo Logistico resta quella più idonea per pianificare una crescita sotto questo punto di vista. Nel pianificare questo sviluppo abbiamo inserito diverse strisce verdi per migliorare l’aspetto della zona industriale e mitigare l’impatto visivo”.
Al centro della progettualità targata Cristina Maldifassi c’è la Via Francigena pensata come arteria e via di comunicazione tra centro città e periferia. Tanto che nel Piano è prevista il completamento di una fitta rete di  piste ciclopedonali capaci di collegare il centro con le frazioni orientali. La valorizzazione dell’itinerario di Sigerico rappresenta anche la strada da percorrere verso la una trasformazione di Mortara che si candida ad essere sempre più a portata di pellegrino. Infatti la riqualificazione della Francigena costituirà il trampolino di lancio per intercettare finanziamenti regionali, statali ed europei che potranno cambiare il volto della città.
“L’idea principale – spiega l’assessore Cristina Maldifassi – è quella di mettere al centro della stesura delle linee di indirizzo del Comune la valorizzazione di un percorso che, a tutti gli effetti, costituisce la spina dorsale di Mortara. Lungo questo tracciato è possibile prevedere la realizzazione di un percorso per incentivare e favorire la mobilità dolce. I collegamenti possono essere estesi fino ai paesi vicini in modo da poter raggiungere, a piedi o in bicicletta e in modo sicuro, i Comuni di Olevano e Castello d’Agogna”.
All’interno della bozza del Pgt è anche confermata la presenza di un grande “parco agricolo”. Una vasta area di rispetto pensata per valorizzare e promuovere il territorio, per la tutela della natura, per la conservazione del paesaggio e dell’utilizzo agricolo. L’agricoltura, in particolare quella biologica e biodinamica, riveste un ruolo centrale di tutela del territorio, costituendo insieme un’attività produttiva ma anche eco-compatibile, fondata su regole biologiche e naturali che restituiscono identità ad un luogo. Gli stessi agricoltori sarebbero i garanti della tutela delle arei di pregio grazie alla loro conoscenza pratica e al loro lavoro. I confini del “parco agricolo” dovrebbero essere delineati a Nord dalla strada per Milano, a Sud dalla  strada che conduce a Pavia, a Ovest dal diramatore del canale Cavour e a Est dalla striscia di asfalto che collega tutte le Frazioni orientali. L’assessore Cristina Maldifassi punta sulla valorizzazione di una rete di percorsi, che già esistono, che conducono fino alle Frazioni orientali in un’ottica integrata e sistemica. In questo senso la Via Francigena riveste un ruolo di primaria importanza. Una vera miniera di opportunità che, però, ad oggi è ancora  scarsamente e mal utilizzata. Manutenzione, segnaletica, punti di ristoro per i pellegrini: sono alcune delle note dolenti sulle quali è necessario lavorare. 
“All’interno del Piano – conclude l’assessore all’urbanistica - ci sono anche gli strumenti per favorire e incentivare   l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Centrale sarà il ruolo della Comunità energetica. Infine il Piano conterrà i sistemi di compensazione per reagire ad eventi climatici eccezionali come le bombe d’acqua. Evitare gli ingenti costi derivanti dai danni dei eventi climatici straordinari rappresenta un risparmio enorme per l’ente pubblico ed evita gravi disagi a tutta la comunità”.

Luca Degrandi