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MORTARA - Immaginate un futuro dove le macchine pensano e agiscono come gli esseri umani. Questo futuro è più vicino di quanto pensiamo, e sta suscitando un crescente interesse per le sue implicazioni, sia positive che negative. Sara Chiesa, in collaborazione con Lime Education, è pronta a guidare un’interessante conferenza sulla tematica dell’intelligenza artificiale. 
L’evento si terrà sabato 11 maggio alle ore 10 nella Sala Rotonda del Civico.17, occasione che potrà diventare un luogo di interessanti scambi di idee sul futuro dell’IA (Intelligenza Artificiale). Il seminario inizierà con un’introduzione alle basi tecniche dell’IA, essenziale per capire la natura di questa tecnologia avanzata. Chiesa intende spiegare i principi fondamentali che guidano l’apprendimento automatico e le reti neurali, con l’obiettivo di demistificare l’intelligenza artificiale e renderla accessibile a tutti i partecipanti. 
Successivamente, l’attenzione si sposterà sugli aspetti etici. Questo segmento mira a esplorare le questioni morali che emergono dall’uso dell’intelligenza artificiale, come la privacy, la sorveglianza, il bias decisionale e l’automazione del lavoro. Discutendo questi temi, Chiesa spera di fornire agli ascoltatori gli strumenti per valutare criticamente le implicazioni dell’IA nella società. Per concludere, il seminario esaminerà l’impatto reale di questa tecnologia nel mondo moderno, presentando una varietà di esempi pratici che illustrano sia i benefici sia i rischi associati a questa tecnologia. Sarà un’occasione per vedere come l’intelligenza artificiale sia stata applicata in vari settori, da quelli sanitari a quelli finanziari, e quale sia stato l’effetto sulle comunità e le economie globali. Con questo approccio olistico, Sara Chiesa e Lime Education mirano a equipaggiare i partecipanti con una maggiore consapevolezza e un senso critico sull’intelligenza artificiale, preparandoli a diventare cittadini informati e responsabili nell’era digitale. L’evento non solo promette di essere estremamente informativo, ma anche di stimolare un dialogo aperto sulla direzione che l’umanità dovrebbe prendere nel gestire questa potente tecnologia.

Vittorio Orsina