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MORTARA - Uno dei modi più comuni con cui ci si accorge del passare degli anni è sicuramente guardare come sono cambiate le proprie abitudini e il proprio stile di vita: nel corso degli ultimi decenni la tecnologia ha fatto passi da gigante e circondati dalla modernità si tende spesso a dimenticare la vita dei tempi passati. Ci sono tuttavia delle persone per cui le lancette sembrano essersi fermate al passato, appassionati dello stile di vita di un tempo che si circondano di oggetti appartenenti a periodi storici più o meno recenti. Un esempio è Gabriele Perazzolo (nella foto), appassionato degli anni ‘60 e ‘70 che ha arredato la propria abitazione quasi completamente con oggetti ed elettrodomestici del tempo. “Ho questo interesse fin da bambino - racconta Perazzolo - sono cresciuto principalmente con una nonna e una prozia, entrambe nate negli anni ‘20, quindi l’ambiente che mi circondava era più vicino a quel periodo, piuttosto che quello attuale di allora. Tuttavia ho sempre avuto un grande interesse per quel tipo di arredamento e di tecnologia, e così col tempo è nata quella che per me è una passione e un’abitudine. Casa mia è uno spaccato di quel periodo: tra arredamento ed elettrodomestici è tutto coevo. Inoltre mi diverto molto a riparare e sistemare i vari oggetti che compro. In casa non ho elettrodomestici moderni. Salvo poche cose che al tempo non esistevano ancora, penso che la cosa più moderna che abbia in casa sia un’asciugatrice del 1984. Gli oggetti più moderni che possiedo sono però quelli che si rompono più facilmente e che sono costruiti peggio. Trovo che buona parte degli oggetti fabbricati oggi non siano fatti né per durare né per essere riparati. L’idea dell’usa e getta non mi è mai piaciuta, altro motivo che mi spinge a cercare pezzi più vecchi, ma costruiti meglio e più facili da riparare in caso di necessità, nonostante sia raro che questi si rompano. Chiaramente però mi concedo anche delle modernità: gli oggetti che non erano stati inventati al tempo li prendo moderni. Se compro qualcosa cerco di farla durare il più possibile.”  Rinunciare a certa tecnologia più recente in favore di elettrodomestici più vecchi non sembra dunque un problema, piuttosto un’ottima soluzione ai frequenti problemi di fabbricazione e guasti che si possono incontrare scegliendo lavatrici, frigoriferi e forni di ultima generazione. “Molti dei pezzi d’arredamento che possiedo li ho ereditati – spiega Gabriele Perazzolo - altri arrivano da alcuni amici che sanno di questa mia passione e mi chiamano quando devono vendere o svuotare delle case, altri ancora li prendo dai mercatini, che sono inoltre un’ottima possibilità per me di passare del tempo in modo divertente. Normalmente quando si comprano determinati oggetti vengono presentati come in perfette condizioni, nonostante nella maggior parte dei casi questo non sia vero, perché non è raro che chi li vende non sia in grado di testarli e verificarne il corretto funzionamento. Fortunatamente buona parte dei pezzi di ricambio necessari sono tuttora facilmente reperibili. Basta solo saper metterci mano. Essendo all’interno di un certo tipo di mercato nessun oggetto risulta particolarmente difficile da reperire. Tra gli oggetti più difficili da trovare che possiedo ci sono due lavatrici, una degli anni ‘70 e una degli anni ‘60. Ho scoperto con il tempo che esiste una grande fetta di collezionisti interessati solo a quello, così come molti altri interessati esclusivamente a ventilatori, frigoriferi e tanto altro. Un mio amico per esempio è un grande collezionista di lucidatrici e ha fatto persino un documentario per National Geographic. Io, non essendo un collezionista, non mi interesso della rarità di ciò che compro, invece ne guardo la fruibilità, l’utilizzabilità e il design. Uno dei pezzi più particolari che possiedo è un aspirapolvere a bidone della Hoover, fabbricato a partire dagli anni ‘50, che non ha ruote, ma è sollevato da terra grazie a dei cuscinetti.”Fare un tuffo nel passato, rivisitando gli oggetti e gli elettrodomestici del tempo, può essere quindi un’ottima soluzione per conciliare nostalgia, passione e collezionismo e per trovare una valida alternativa alla modernità.