Mortara, educazione e propaganda: alla «Francesco Pezza» il tuffo negli anni Trenta
Mortara, pronta ad aprire un capitolo inedito della sua storia. A partire da martedì 29 ottobre, la biblioteca “Francesco Pezza” ospiterà una mostra che ci porterà indietro nel tempo, fino agli anni Trenta, per immergerci nel cuore della scuola lomellina. Un viaggio attraverso documenti, testimonianze e reperti che svelano un passato complesso e affascinante, segnato dalle ideologie del regime, dalle difficoltà della guerra e dalla speranza di una rinascita. Dalle aule decorate con i simboli fascisti, dove si insegnava l’autosufficienza e il culto del lavoro, si passa alle scuole semidistrutte e prive di riscaldamento del Dopoguerra. Le carte dell’Ispettorato Scolastico di Mortara raccontano di un’educazione plasmata dalla propaganda, ma anche di un’umanità che resisteva e cercava di costruire un futuro migliore. Le relazioni dei maestri, le testimonianze degli alunni, i disegni e i temi ci offrono uno spaccato autentico della vita scolastica di quegli anni. Attraverso questi documenti, scopriamo come la scuola fosse uno strumento di controllo e indottrinamento, ma anche un luogo di scambio e di crescita. Le maestre, con dedizione e creatività, cercavano di trasmettere ai loro alunni i valori della solidarietà e della collaborazione, nonostante le difficoltà del periodo. La mostra ci mostra come la guerra abbia lasciato profonde ferite nel mondo dell’istruzione. Scuole occupate dai tedeschi, bombardamenti, carenza di materiali: le testimonianze raccolte ci parlano di un’emergenza educativa che ha segnato intere generazioni. Ma ci parlano anche della resilienza di una comunità che, nonostante tutto, non ha mai smesso di credere nel potere dell’educazione. Un percorso espositivo che ci invita a riflettere sul ruolo della scuola nella società e sul valore della memoria. Un’occasione per riscoprire le radici del nostro presente e per comprendere come l’esperienza del passato possa aiutarci a costruire un futuro migliore.
v.o.