MORTARA - Sabato alle 18 prenderà il via al PalaGuglieri la stagione 2021 di C Gold, cui Mortara partecipa all’interno del “consueto” girone che raggruppa le formazioni (Valeceresio, MilanoTre, Gazzada, Gallaratese, Varese Academy, Robur Saronno e Knights Legnano) del nordovest della regione. Ancora del tutto sconosciuta la formula in base alla quale si arriverà alla promozione in B. La soluzione ottimale non è ancora stata trovata, perché ci sono aree, come il confinante Piemonte, che possono contare sull’iscrizione di pochissime squadre (solo sei le piemontesi), il che lascerebbe la porta aperta all’ipotesi di playoff incrociati tra regioni limitrofe, allo scopo di rendere la seconda fase più competitiva e l’accesso alla serie superiore più meritocratica. La Lombardia è riuscita a esprimere tre gironi costituiti complessivamente da 23 squadre, se nel raggruppamento milanese il roster di Desio sembra molto promettente, il girone “orientale” sembra molto omogeneo e forte di realtà accreditate come Lumezzane, mentre nel gruppo di cui fa parte il team di Alfonso Zanellati ed Enrico Gerosa le più agguerrite sono le solite Legnano, Gallarate e Saronno, mentre Gazzada sembrerebbe meno arrembante rispetto al passato. Oltre a Mortara, ci sono altre due formazioni, Valceresio e Varese, totalmente “green”, e proprio queste due dovranno costituire il banco di prova più interessante per testare il grado di maturità conseguito dai baby mortaresi. Questa curiosità potrà essere soddisfatta già al primo confronto proposto dal calendario, che opporrà la squadra di casa proprio ai giovani rampanti dell’Academy Varese, iscrittasi alla C Gold con una wild card destinata alle società il cui progetto è incentrato sulla valorizzazione del settore giovanile. “L’Academy è la prestigiosa cantera di una storica società, è la costola di un team di serie A – spiega il dirigente Massimo Marchesi – quindi, oltre a un paio di ragazzi, come Librizzi e il 2003 Virginio, che già sono inseriti nell’orbita della prima squadra, anche gli altri (Van Velsen, Cane, Marchiaro, Veronesi) sono il frutto di un attento reclutamento che va anche al di là dei confini nazionali, infatti ci sono almeno un paio di ragazzi slavi, argentini e africani che fanno parte del gruppo. A distinguere questo progetto da altri consimili è forse anche la scelta di avvalersi di un gruppo di allenatori di elevatissimo livello, come Stefano Bizzosi (una lunga militanza sia nel ruolo di head coach che di vice maturata su panchine del calibro di Varese, Piacenza, Avellino, Desio, Pesaro, Bologna, Venezia, già a capo delle nazionali giovanili U15 e U18) e il suo vice Enrico Rocco (cresciuto tra Ambrosiana e olimpia Milano, esperienze nei settori giovanili di Legnano, Milano3, Desio, Genova e ABA). Noi siamo sicuramente inesperti, ma, con un team giovane come Varese, dovremo avere la capacità di guardarci negli occhi, senza abbassarli, perché se si intraprende un progetto volto a valorizzare i giovani, bisogna portarlo avanti senza guardare ai risultati”. “Loro sono sicuramente molto atletici, prestanti, esuberanti – aggiunge Alfonso Zanellati (nella foto) – sono giovani che sanno già di voler fare i professionisti, e cercheranno senz’altro di surclassarci con la loro fisicità, almeno un paio di loro superano agevolmente i due metri… Sicuramente noi, che siamo atleti “normali”, pagheremo lo scotto in termini di rimbalzi e di seconde chance, quindi dovremo cercare di compensare il loro strapotere fisico con le armi dell’esperienza che, per quel che ci riguarda, è tutta concentrata nelle mani, e soprattutto nella testa, di Stonkus e Bonesso, gli unici due senior, che dovranno impersonare fin da subito, e con convinzione, il ruolo dei giocatori “navigati”, che sanno tenere i nervi saldi e un atteggiamento glaciale”.Nevina Andre