Login / Abbonati

MEDE – Il podcast «Il calcio e la storia» vuole raccontare il Novecento seguendo i rimbalzi del pallone. L’idea di Paolo Ferrari, 48enne insegnante di Storia e Italiano alla scuola media «Trevigi» di Casale Monferrato, si è concretizzata tra primavera e l’estate grazie alla collaborazione con Alberto Pian, uno dei massimi esperti di podcasting. Il progetto è strutturato in cicli di quattro episodi di circa dodici minuti l’uno, disponibili sulle principali app di ascolto (Instagram, TikTok, YouTube). Il primo ciclo uscito nei giorni scorsi è dedicato alla storia dell’Ungheria che, all’inizio degli anni Cinquanta, rivoluzionò il calcio e alle connessioni fra la Guerra fredda e la vicenda di Puskas e compagni. “Mi è venuta l’idea – spiega Ferrari – di accompagnare il pubblico nella storia del Novecento da una prospettiva particolare: il grande calcio, con i suoi campioni e le sue squadre leggendarie. Perché è possibile spiegare gli eventi più importanti del Secolo breve partendo da quello che succede sul campo da calcio. I podcast dedicati alla storia vanno di moda: sono anche moltissimi i podcast dedicati al calcio. Ma non ci sono podcast che parlano di calcio e di storia insieme. Eppure, sono due discipline straordinarie. Che cosa sarebbe la storia dell’umanità senza il calcio? Che cosa sarebbe il calcio senza la storia dell’umanità?”. Con “Il calcio e la storia” Ferrari vuole indagare le connessioni, i rapporti e gli eventi che si influenzano a vicenda, le storie di vita e di sport, di amore e odio che legano il calcio alla storia dell’umanità. Per esempio, Inghilterra-Argentina nel Mondiale 1986. “È la partita che ha consegnato Maradona al mito con la “mano de dios” e con il gol del secolo – prosegue – Ma quella partita non sarebbe stata la stessa senza la guerra delle Falkland-Malvinas di quattro anni prima. Il mio podcast racconterà l’incredibile storia della partita approfondendo in parallelo cause e avvenimenti di una delle ultime guerre del XX secolo, che lega inaspettatamente Maradona a Margaret Thatcher”. Un ultimo esempio: il muro di Berlino cade nel novembre del 1989. Pochi mesi dopo, sarà proprio la Germania (non più Ovest, ma solo Germania) ad alzare la coppa nel Mondiale delle notti magiche di Italia ’90. Ed è un successo fondamentale, per contribuire a creare la nuova identità della Germania unita. E anche tra Helmut Kohl e Lothar Matthäus c’è un legame tutto da scoprire. “Il Novecento è il secolo della Storia – conclude – il secolo delle più grandi trasformazioni, tra guerre, rivoluzioni, personaggi di ogni continente, ed è il secolo del calcio per definizione. Anzi, lo possiamo proprio definire così, il calcio: “lo sport del secolo”. Per capire un po’ meglio il Secolo breve, allora, le storie affascinanti del rettangolo verde possono essere la prospettiva giusta”.
Info: www.paoloferraripodcast.it.

Umberto De Agostino