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MEDE – Il pacco alimentare arriva a domicilio, così come il servizio di consegna dei medicinali, che non costringe la gente a spostarsi. Prima ritiravano il pacco a cadenza mensile in un piccolo magazzino con ingresso da via Invernizzi. Inoltre i pasti “porta a porta” non si fermano, grazie all’instancabile lena dei volontari che ogni mattina (in condizioni di sicurezza) salgono sul furgoncino e si recano casa per casa. Un buon modo per evitare che gli anziani escano. La sinergia è tra il Comune (attraverso i servizi sociali e la consulta comunale del volontariato), la Caritas e la fondazione Istituzioni Riunite. La consegna dei pasti da asporto è quotidiana, con il veicolo della fondazione e volontari della consulta. Sono pagati in parte dagli utenti stessi. In caso di indigenti ci pensa il Comune attraverso i servizi sociali. “Ogni mattina alle nove – racconta il vicesindaco Guido Bertassi (nella foto), anche assessore ai servizi sociali – parto con una volontaria per il giro di recupero dei contenitori. Alle 11 e 30 parte il secondo giro di consegna dei pasti a tutti gli utenti, 18 persone totali”. Per non saltare la consegna di marzo, il pacco alimentare dei servizi sociali del Comune, con mezzo di trasporto comunale, arriverà a domicilio. I volontari sono della consulta, i generi alimentari invece li fornisce il Comune. Le famiglie interessate sono 60, circa 200 persone complessive. Inoltre sempre il Comune di Mede attraverso i servizi sociali collabora alla consegna a domicilio del pacco alimentare della Caritas, con la eventuale fornitura del mezzo di trasporto e di volontari. I membri della consulta, infine, con mezzi propri, garantiranno il servizio di spesa a domicilio, di medicinali, di pagamento delle bollette. “I servizi stanno superando positivamente la fase di rodaggio – prosegue Bertassi – e questo dovrebbe trattenere in casa molti anziani. Le chiamate per la spesa a domicilio sono in costante aumento. Inaspettatamente si sono offerti numerosi volontari e il servizio di assistenza domiciliare per spesa, bollette, ricette e medicinali sta decisamente decollando. Le bollette le pagano gli utenti, noi semplicemente evitiamo che si rechino negli uffici. Dalle due chiamate del primo giorno siamo ormai oltre le dieci chiamate al giorno. Girando per la città fortunatamente si vede sempre meno gente in giro, ma non basta ancora. Possiamo essere soddisfatti del livello di collaborazione fra i diversi attori in questa difficile e complessa vicenda e questa è una nota positiva, anche se io credo che tutto questo dipenda dalle singole persone che si trovano in posizione di responsabilità nelle diverse strutture coinvolte. Parlo dei servizi sociali, della Caritas e della fondazione, tre strutture che sempre più spesso fanno squadra”