CILAVEGNA – Forse ci siamo per davvero. Sono iniziati lunedì scorso i lavori alla ex Cagi, da tempo pericolante tanto da aver convinto l’amministrazione a transennare via 2 Giugno. Al Comune non costano niente. I 40 mila euro sono infatti interamente stanziati dal curatore fallimentare, subentrato alla famiglia Giudice. Dopo la messa in sicurezza, che rappresenta l’obiettivo più urgente, bisognerà capire cosa fare di un’area enorme, che con la sua maglieria costituiva l’industria che dava più posti di lavoro in assoluto in paese. I tempi sembrano lontanissimi dopo che nel 2011 la Cagi fu costretta a chiudere bottega. “Servirebbe l’appoggio di un privato – spiega il sindaco Giovanna Falzone – perché il Comune non può partecipare alla maggior parte dei bandi che danno contributi per il recupero”. Da anni in tanti denunciavano questa situazione di abbandono e di pericolo, più di una volta calcinacci di varie dimensioni sono caduti sulla carreggiata, obbligando a volte a transennare. La ciminiera negli ultimi mesi “pendeva” in modo inquietante, stile torre di Pisa, e un’ulteriore situazione di pericolo è stata creata nello scorso novembre, quando alcuni ragazzini sono riusciti ad entrare facendo scoppiare alcuni petardi all’interno e creando un piccolo incendio. La via è stata chiusa al traffico, ma questo non impediva ad alcuni di usarla come sorta di “pista” per il motocross. La questione viabilistica (riaprire una via di transito senza limitazioni) e quella della sicurezza avevano spinto il Comune a pressare perché si intervenisse. Ora, dopo mesi di rinvii, i lavori si apprestano a terminare