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A Cesare ciò che è di Cesare e... al vescovo ciò che è del vescovo. Infatti è stata firmata martedì 18 aprile, la convenzione tra il sindaco Ettore Gerosa e il vescovo Maurizio Gervasoni, per mettere nero su bianco le modalità di gestione dell’abbazia di Sant’Albino. All’ente pubblico spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, che resta di proprietà comunale. Mentre per quanto concerne il culto tutte le decisioni spetteranno al Vescovo. Sarà quindi il vescovo di Vigevano a nominare il rettore dell’abbazia. Era oggettivamente bizzarro che, prima della firma di questa convenzione, il rettore venisse scelto dal sindaco di Mortara (come è stato fatto con curiosi atti amministrativi che andavano contro il Concordato). Al quale però resta la prerogativa, come al parroco della parrocchia di San Lorenzo, di esprimere il gradimento della sulla scelta compiuta dal vescovo. Nel frattempo, per i prossimi sei mesi, il sindaco Ettore Gerosa ha prorogato l’incarico (scaduto il 2 marzo) di custode a Franca Benvenuti. La convezione stabilisce anche che le offerte per le celebrazioni liturgiche e le collette resteranno di pertinenza del rettore della chiesa. Invece i contributi dello Stato, di enti pubblici o di privati in favore degli edifici costituenti il complesso abbaziale, le opere di carattere artistico, la loro manutenzione, conservazione o restauro, sono di spettanza del Comune di Mortara. L’amministrazione avrà anche la possibilità di usare la struttura per eventi extra liturgici purché non siano già previste nella stessa data delle funzioni liturgiche. Infine attività di concerto o di carattere culturale dovranno essere confacenti alla sacralità del luogo, così come specificato nella convenzione.

Luca Degrandi