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Anche l’assessore ai Servizi sociali Cristina Maldifassi (nella foto) “scende in campo” al fianco del Comitato locale della Croce Rossa. Lo fa assieme a tutti i membri della giunta che hanno deciso di diventare soci della Croce rossa.
“La Croce rossa – afferma l’assessore - è un patrimoni per tutto il territorio, un’organizzazione solidale che garantisce un servizio di grande importanza. Ora è il momento, da parte di tutti, di dimostrare con qualche piccolo, ma significativo gesto la gratitudine e la stima che noi tutti proviamo verso la Croce rossa. Da anni ci assicurano interventi nei soccorsi di emergenza, ma non solo. Sono innumerevoli le corse sanitarie compiute per garantire terapie ed esami diagnostici alle persone in condizione di fragilità. Adesso c’è una richiesta che forse potrebbe apparire inconsueta, con la Croce rossa che chiede aiuto. Servono volontari disponibili a coprire i vari servizi e donazioni per risanare un bilancio in difficoltà. Come amministrazione non possiamo che sostenere apertamente il comitato di viale Capettini e ribadire la nostra massima disponibilità”.
Per ragioni anagrafiche molti volontari non possono più prestare la loro opera per la comunità. La regole sono chiare: una volta compiuti i 72 anni non è più possibile svolgere i servizi di 118. Anche per questa ragione dei 215 volontari, soltanto una quarantina possono andare oltre al servizio sanitario semplice.
“Ogni giorno la frenesia moderna impegna le persone in mille incombenze – prosegue l’assessore ai Servizi sociali -  il lavoro, la famiglia, la casa, lo sport, gli hobby e anche il volontariato. Diventa naturale sostenere di non avere tempo da dedicare al volontariato. Oppure ricordare che già si fa parte di un’altra associazione. Tuttavia è doverosa una riflessione sull’importanza della Croce rossa. Cosa sarebbe il territorio con una Croce Rossa costretta a limitate in maniera significativa le proprie attività? una mancanza che potrebbe coinvolgere tutti senza distinzioni”.

Luca Degrandi