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Servizi educativi scolastici, l’assessore Cristina Maldifassi (nella foto) volta pagina e apre un bando europeo da 800mila euro per due anni. Una svolta che mira a migliorare il servizio rivolto ai bambini e alle famiglie residenti a Mortara. L’amministrazione Gerosa intende mettere ordine in un settore in cui, al momento, operano numerose cooperative. Lo scorso 27 giugno è stato pubblicato sulla piattaforma Sintel il bando di rilevanza europea. Il Comune ha inoltre definito le principali caratteristiche richieste dal servizio. Ed è qui che “l’impronta Maldifassi” è più riconoscibile. La nuova rotta tracciata dall’assessore ai Servizi sociali porta ad una maggiore qualità con grande attenzione, oltre che al sostegno alle incombenze materiali, anche all’aspetto educativo.
“Vogliamo unificare l’erogazione del servizio nelle mani di un unico soggetto – spiega l’assessore con delega ai servizi sociali – in modo da avere un solo interlocutore. In questo momento operano 4 o 5 cooperative diverse. Una situazione  che complica le operazioni necessarie per coordinare al meglio questa pluralità di soggetti. Inoltre con questa riorganizzazione ne beneficeranno soprattutto i bambini. Ci sarà una maggiore continuità nel rapporto alunno-operatore”.
Ma il vero cambiamento riguarderà il personale impegnato nei servizi educativi scolastici.
“Nel bando – spiega Cristina Maldifassi – abbiamo richiesto l’impiego di personale qualificato. In questo modo i bambini che necessitano di un particolare sostegno saranno affiancati da  professionisti che potranno dare un aiuto anche sotto il profilo educativo”.
La nuova formula dei servizi educativi scolastici riguarderà due anni, dal settembre 2023 fino al 31 agosto 2025 (con base d’asta di 801mila euro soggetta a ribasso) e con l’opzione di rinnovo di un anno. Il servizio è completamente a carico del Comune che non riceve alcun contributo da Stato o Regione. A Mortara l’emergenza disabili è più grave che mai. Infatti quest’anno sono aumentati gli studenti diversamente abili che frequentano gli istituti cittadini. Gli alunni con problemi certificati sono saliti in modo allarmante. Dai 37 bambini certificati (dato pre-Covid), si arriva ai 50 del 2021. Oggi il numero è salito ulteriormente, arrivando a  quota 60. Un numero che si riferisce alle sole scuole di competenza del Comune: scuola per l’infanzia, elementari e medie inferiori. Anche i casi gravi continuano a salire. Con l’aumentare di casi che necessitano un’assistenza comunale aumentano anche i costi sostenuti dall’amministrazione. L’anno scolastico appena concluso ha comportato una spesa di circa 380mila euro. Ma su questo campo l’assessore non bada a spese.
“Abbiamo anche inserito – aggiunge Cristina Maldifassi - la possibilità che il servizio di assistenza venga svolto a domicilio. Se le condizione lo permettono e con il consenso della famiglia alcune ore di sostegno educativo possono essere usufruite a casa. Ad esempio, qualora il bambino dovesse essere assente da scuola per sostenere una visita medica, la famiglia potrà comunque usufruire del servizio a domicilio senza perdere le ore di sostegno assegnate per quella settimana”.

Luca Degrandi