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MORTARA - Un viaggio nel mondo di arco e frecce in compagnia della contrada Il Moro. L’appuntamento è in programma sabato prossimo, 4 maggio, alle 15 e 30 presso la sala conferenze di palazzo Cambieri. “Il momento, organizzato con il supporto di altre due associazioni, una cittadina e una nazionale, vuole essere l’inizio di una serie di attività collaterali a quelle già consolidate delle contrade mortaresi. - spiega Edoardo Anfossi, presidente della contrada Il Moro - La valorizzazione di uno degli aspetti che da più di 50 anni ha dato una personalità e una caratterizzazione al nostro storico Palio Città di Mortara e ultimamente è uno degli elementi della neonata disputa per quello della Santa Croce”.
La conferenza giallo-verde si svolge in collaborazione con l’Asd Arcieri dell’olmo e con “Progetto Arkan”. Protagonista della parte teorica sarà Marco Mustardino, formatore nazionale e responsabile del “Progetto Arkan”. 
Alla parte teorica seguirà una prova pratica, al termine dei lavori, in piazza Vittorio Emanuele II, nei giardini davanti a palazzo Cambieri. L’arco è l’elemento caratterizzante della manifestazione mortarese. E lo è sin dal 1970. “Esistevano sì altre prove di abilità e forza, ma da vero mattatore si pone subito l’Arciere che con la sua arma rappresenta la differenza per la conquista dell’ambito drappo. Dalla prima edizione e ancora per molti anni la partecipazione è stata sempre disputata con archi sportivi generalmente di tipo olimpico. - illustra Anfossi - Con il passare degli anni si matura la convinzione che l’arco storico sia la strada da perseguire per definire e caratterizzare ancora meglio il palio mortarese”. 
Dopo una breve pausa negli anni Novanta, quando il palio si giocava con i dadi, dal 1997 si è ripreso l’uso del tiro con l’arco e dall’anno seguente si è passati all’arco storico unico. L’arco, infatti, era lo stesso per tutti gli arcieri. Dopo qualche anno di “esperimento” si è passati al longobow o, per chi vuole, all’arco storico.