Login / Abbonati

MORTARA - Il raddoppio dei binari della Milano-Mortara-Alessandria è sempre di più un miraggio per i pendolari. Il raddoppio Albairate-Abbiategrasso è scomparso dai progetti del Pnrr e slitterà di almeno quattro anni. Secondo un documento online di Rfi, l’orizzonte temporale per l’attivazione dell’infrastruttura è stato spostato a “oltre il 2028”, e neanche questa data sembra certa, vista la necessità di un completo finanziamento. Negli ultimi mesi, il progetto era stato oggetto di polemiche e smentite, con l’intervento del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. I costi dell’opera sono lievitati a 273 milioni di euro, rispetto alla disponibilità iniziale di 120 milioni. Il raddoppio della tratta Milano-Mortara è un progetto di lungo corso: dopo il completamento della prima fase tra San Cristoforo e Albairate nel 2009, la seconda fase da Mortara a Parona è sparita dai radar da anni. La terza fase, ora a rischio, prevedeva la posa di un secondo binario per oltre cinque chilometri, dalla stazione di Albairate fino ad Abbiategrasso, con la soppressione dei passaggi a livello esistenti. Inoltre, ad Abbiategrasso sarebbero stati inseriti due binari aggiuntivi per attestare i treni della linea suburbana S9, che avrebbe avuto il suo capolinea nella città milanese. Era previsto anche un sottopasso, nuovi marciapiedi conformi agli standard dei servizi suburbani e il prolungamento del raddoppio fino quasi allo stadio comunale. L’incremento dei costi ha decretato lo scorporo del progetto dai piani di Rfi, con i 120 milioni di euro stanziati che verranno dirottati su altre opere. L’indignazione dell’associazione dei rappresentanti dei pendolari MiMoAl e del suo presidente Franco Aggio è palpabile. “Questa situazione – commenta Aggio – lascia pendolari e abitanti della zona in una situazione di incertezza e frustrazione, con un progetto che, se realizzato, potrebbe migliorare significativamente la qualità del trasporto ferroviario nella regione. 

Massimiliano Farrell