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CILAVEGNA – Terremoto in giunta: dopo neanche tre mesi dalle comunali che hanno visto vincere la civica “Attiva Cilavegna” e Manuel Maggio, il vicesindaco passa all’opposizione. Nei giorni scorsi Maggio ha infatti ritirato le deleghe di servizi socio-sanitari, istruzione e cultura a Valeria Sacchetti. Quest’ultima, la più votata in assoluto di tutte e tre le liste concorrenti con 115 preferenze, non si dimetterà da consigliere comunale. Si preannuncia da parte sua un’opposizione feroce. Entrambi i coinvolti hanno spiegato le scelte con un comunicato. Sintetico e sobrio quello del primo cittadino. “Ho deciso di revocare tutte le deleghe conferite all’ex vicesindaco ed assessore Sacchetti. Questa difficile decisione è stata presa dopo diverse riflessioni con l’intero gruppo di maggioranza, con il solo scopo di poter garantire la massima efficienza e preservare la coesione dell’amministrazione. Ringrazio Valeria Sacchetti per il lavoro svolto all’interno del gruppo e dell’amministrazione fino ad oggi. Tuttavia, al fine di proseguire con determinazione il percorso intrapreso, ho ritenuto opportuno procedere con una nuova organizzazione delle deleghe all’interno della giunta comunale, organizzazione che verrà stabilita nei giorni a venire. Il nostro paese è appena uscito da una situazione di immobilismo burocratico dato dal conflitto tra sindaco e vicesindaco precedenti, che li ha portati inoltre a presentarsi con liste separate alle elezioni dello scorso giugno. I funzionari comunali, ma soprattutto i cittadini non meritano di rivivere ulteriormente la stessa situazione. Confido nel supporto e nella collaborazione di tutti i membri dell’amministrazione comunale per continuare a lavorare insieme ed al servizio dei cittadini di Cilavegna”. Maggio non ha ancora scelto il nuovo vicesindaco né a chi conferire le deleghe che erano di Sacchetti. Il consigliere comunale che verrà promosso sarà presumibilmente, ma manca la conferma, Maria Luisa Galli.
Anche se Maggio lo smentisce, le voci di paese insistevano nell’affermare che uno dei problemi derivasse dai vertici di Casa Serena ancora da designare. Rimane un fatto che la rsa ancora non ha rinnovato le cariche. DI fatto, la situazione è precipitata in pochi giorni anche se le premesse sono ben più ampie. Quella che sembrava una squadra unitissima in realtà non lo era per nulla. Anche Sacchetti ha deciso di rispondere con una dichiarazione scritta. “Un incarico, quello di vice e di assessore, revocato con decreto sindacale il 2 settembre, dopo neanche tre mesi nel corso dei quali ho sempre votato in maniera convinta e compatta alle proposte della giunta. Ritengo di aver contribuito in modo decisivo al risultato elettorale della lista civica “Attiva”. La lista alla quale ho deciso di garantire il mio appoggio è nata come lista civica, senza essere espressione diretta di un partito e mi sono accertata che lo fosse più volte durante la campagna elettorale. A tal fine era stato organizzato anche un incontro con esponenti di alcuni partiti politici ai quali era stato chiesto espressamente di non interferire. Dopo la vittoria elettorale si è invece evidenziata una linea partitica ben chiara. Tutti hanno contribuito attraverso comportamenti ripetitivi e vessatori ad isolarmi, senza mai favorire alcuna integrazione, rimarcando quindi la loro univoca linea politica, con ciò palesemente abiurando lo spirito civico con cui era nata la lista. Mi sono esposta sempre affinché si evidenziassero i valori etici, morali e culturali che mi contraddistinguono e per i quali sono un riferimento per Cilavegna. In particolare, a proposito delle gravi esternazioni da parte dell’assessore Giorgia Amanti che in data 30 giugno ha partecipato al Gay pride e ha pubblicato foto sul suo profilo Instagram in cui indica un cartello “fuori la religione dalle istituzioni”, “meglio r********o che fascisti” e “gioventù meloniana”, sono stata portavoce di tanti cilavegnesi che si sono indignati e offesi per il post e me lo hanno segnalato. In questi due mesi di mandato ho da subito perseguito le linee programmatiche relative al mio assessorato collaborando con i servizi amministrativi comunali, i servizi sociali, la biblioteca e le varie associazioni del paese. Ho incontrato la pediatra che ha dato disponibilità ad aprire un ambulatorio a Cilavegna. Ho rinnovato l’appalto per asilo nido bloccandone la concessione, in attesa di nuova procedura. Ho organizzato il concerto serale del rione Oropa. Ho organizzato l’evento culturale per settembre “Cilavegna connessioni creative” in collaborazione con la biblioteca. Ho lavorato con i servizi sociali per garantire l’adeguato supporto a chi ne ha bisogno, ho tentato di cambiare, come promesso in campagna elettorale, lo status quo di Casa Serena offrendo alla cittadinanza servizi domiciliari. Tutto è stato fatto in armonia con il sindaco e l’amministrazione: prova ne è il fatto che non ho mai ricevuto richiami o indicazioni di segno contrario. Ringrazio tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia. Rispetto al provvedimento del sindaco mi riservo ogni azione per valutarne la legittimità anche a tutela della mia immagine e onorabilità”.
Anche l’opposizione commenta questa dinamica clamorosa. Così Giovanna Falzone, “Scelta civica per Cilavegna”. “Sono stupita per la velocità d’implosione di questa neo-maggioranza. Da un punto di vista umano conosco bene Valeria Sacchetti, ne conosco il valore, le qualità, la grande sensibilità (intellettuale e morale), ho visto l’impegno con cui si è dedicata al nuovo ruolo. Per tutto questo sono sinceramente dispiaciuta della vicenda che la vede coinvolta. Da un punto di vista politico leggo questo atto dell’attuale maggioranza come la non accettazione di chi non si uniforma al “pensiero unico” e alle direttive di una ideologia sempre negata ma a quanto pare da sempre latente e oggi ben presente nella compagine“.

 Davide Maniaci