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Più che un fulmine a ciel sereno si tratta di una perturbazione ampiamente prevista nei radar meteorologici dei cieli del Pool Mortara Sport. Ma non per questo non fa meno rumore. Anzi. Il fragore del tuono provocato dalle dimissioni di Giuseppe Salanitro (nella foto) dal Direttivo dell’associazione di associazioni sportive mortaresi (e non solo) rischia di far risuonare la sua eco a lungo, per almeno due motivi. Il primo è che Salanitro riveste la carica di vicepresidente del sodalizio guidato da Ilaria Dolara. Il secondo è che con lui se ne va dall’associazione anche la società del Karate Club 2000, una delle realtà sportive che il Pool l’hanno fondato, oltre 18 anni fa. In un colpo solo restano così vuote la seconda sedia più importante e una casella “di peso” tra le realtà che compongono il Pool stesso. “L’associazione non è più quella di prima, – attacca Giuseppe Salanitro – da diversi mesi a questa parte il Pool sembra aver perso il suo orizzonte, dimenticando i suoi valori fondanti e dedicandosi ad attività che con lo sport c’entrano poco o nulla”. Non usa mezzi termini il maestro di karate. La cintura nera è sempre stata tra quelli che maggiormente hanno creduto nelle potenzialità e nel valore di una realtà che riunisse sotto un’unica egida le numerosissime associazioni che si dedicano all’attività sportiva in città e nei centri limitrofi. “Ma oggi il Pool è più simile a una cooperativa di pulizie – affonda Giuseppe Salanitro – piuttosto che a un’associazione sportiva. Va bene dedicarsi ad attività collaterali, come organizzare manifestazioni o contribuire alla gestione, pulizia e custodia di spazi comunali come, ad esempio, l’auditorium. Purché questo genere di servizi si affianchino all’attività principale per cui il Pool stesso è nato, ovvero la promozione dello sport attraverso la didattica oltre al ruolo di supersodalizio ad appannaggio delle realtà sportive che lo compongono, per sostenerle”. Oggi però pare che tutto questo sia passato non solo sullo sfondo, ma addirittura fuori dalla cornice del quadro generale. Almeno così la pensa l’ormai ex vicepresidente. Ma non è tutto. “Le mie dimissioni, comunicate al Direttivo la scorsa settimana, – prosegue il numero uno del Karate Club 2000 – sono dovute sostanzialmente a tre ragioni. La prima è legata agli indirizzi che l’attuale consiglio ha intrapreso: mi sembra che si parli sempre meno di sport e sempre più di progetti paralleli che poco c’entrano con l’attività sportiva. In secondo luogo, da quanto mi risulta, l’attuale Direttivo è decaduto lo scorso 4 novembre e nessuno parla di rinnovo, elezioni o quantomeno di prosecuzione del mandato in deroga, vista la situazione di emergenza che perdura ormai da un anno. Tutto il mondo dello sport, dalle realtà più piccole a quelle più importanti – prosegue Salanitro – sta affrontando delle difficoltà senza precedenti, questo è sotto gli occhi di tutti. Tuttavia però le federazioni stanno cercando di ritornare alle consuete attività, anche se a distanza di un anno. Per puro esempio cito la federazione delle arti marziali, la Fijlkam, che ha già fissato le date per il rinnovo delle cariche e per le elezioni. Poi, ovviamente, se la situazione pandemica dovesse peggiorare si rimanderà, ma quantomeno dei passi sono stati fatti. Sul rinnovo del Consiglio direttivo del Pool, invece, non arrivano notizie. A mio avviso l’attuale organo decisionale dell’associazione è decaduto lo scorso 4 novembre”. Ma c’è di più. A far traboccare il vaso e a scatenare le dimissioni del vicepresidente ci sono le scelte legate all’attività del sodalizio nell’immediato futuro. “La presidente dice di voler organizzare la consueta manifestazione del Podio con Lode in primavera, dopo che era stata annullata a fine 2020. Ma di cosa stiamo parlando? Quest’anno non ci sono stati né podi, né tantomeno lodi. In tutti gli sport, praticamente, non sono state disputate gare, partite o competizioni di sorta. E a scuola, causa pandemia, tutti gli studenti sono stati automaticamente promossi. Quindi mi domando quale sia l’opportunità di mettere in scena una manifestazione senza contenuti. Forse è soltanto una vetrina per far vedere che il Pool esiste ancora? Non sarebbe forse meglio destinare le risorse che verranno spese per il Podio con Lode per sostenere quelle piccole realtà sportive che con la sospensione totale di tutte le attività si trovano in difficoltà mai affrontate prima? E’ come se tuo figlio sta soffrendo per la febbre alta e tu gli compri un paio di scarpe”. Non è difficile interpretare la metafora: i “figli” sono le società sportive e “mamma Pool” dovrebbe occuparsene aiutandole concretamente anziché dedicarsi a organizzare appuntamenti di contorno. Questioni di scelte. Evidentemente non condivise dal presidente del Karate Club 2000. “Il Pool dovrebbe dedicarsi allo sport innanzitutto – conclude Giuseppe Salanitro – e poi a tutto il resto. Pensiamo, ad esempio, il colpevole ritardo con cui è iniziata l’attività motoria alle elementari. Le lezioni con i tecnici dello staff sono partite lunedì 25 gennaio, praticamente a metà dell’anno scolastico. Il motivo? I moduli e gli incartamenti da presentare alla direzione didattica sono stati inviati tardi, e in precedenza in modo errato. Una confusione che ha causato settimane, se non mesi di ritardo durante i quali i nostri studenti non hanno potuto fare ginnastica con i tecnici dello staff Pool. Sarebbe stato meglio concentrarsi su questo anziché sul resto”. Va precisato che i costi dell’attività motoria alle elementari a cura del Pool non gravano sui conti pubblici, né su quelli della scuola, a differenza degli scorsi anni quando il Pool riceveva un contributo dal Comune per le lezioni di ginnastica alle elementari. Quest’anno infatti il sodalizio presieduto da Ilaria Dolara si è offerto di mettere a disposizione il proprio staff tecnico con risorse interne per 15 ore alla settimana: un’ora di attività motoria per ciascuna classe delle elementari ogni quindici giorni, 30 classi in tutto. Un monte ore dimezzato rispetto al passato con le ore di ginnastica ridotte da una alla settimana a una ogni due a causa della necessaria sanificazione della palestra dopo ogni utilizzo. Un’operazione che, inevitabilmente, impiega del tempo. “Ma saremmo dovuti partire molto prima con il progetto – è l’ultimo sassolino che Salanitro si toglie dalla scarpa – invece tra moduli sbagliati e ritardi burocratici siamo arrivati a fine gennaio. Se non fosse stato per il sottoscritto, che si è occupato di formalizzare la procedura, forse i nostri ragazzi sarebbero ancora qui ad aspettare...”. Queste, in definitiva, le ragioni di un profondo dissenso, anche se Salanitro lascia lo spiraglio aperto. “Io credo ancora nel Pool – conclude – ma solo se l’associazione tornerà a occuparsi di ciò per cui è nata: ovvero promuovere lo sport tra i giovani. Se si dovesse tornare a queste finalità, sono pronto a tornare a dare il mio contributo come ho fatto negli ultimi 18 anni. E la mia società con me”.Riccardo Care