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MEDE – La battaglia è iniziata da alcune settimane da parte della Lega regionale. Oggetto: contrastare l’emorragia inesorabile dei medici di base, che lascia alcuni piccoli paesi completamente sguarniti (come Gambarana e Suardi, da più di un mese) e altri senza copertura sufficiente. Nei prossimi anni sarà ancora peggio, e 15 milioni di italiani potrebbero restare senza dottore. Anche Mede la fa propria: la mozione arriva dalla maggioranza stessa. Sarà quindi approvata nel consiglio comunale di questa sera, giovedì 29 luglio.Il sindaco Giorgio Guardamagna e l’intera giunta si impegneranno a farsi portavoce, così come tante altre realtà amministrative locali, presso il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Università e della Ricerca. Ecco le richieste. Incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole almeno nella quota prevista per il triennio 2019/2023 (313). Anticipare la fine del corso di formazione 2018/2021, previsto attualmente a marzo 2022, pur mantenendo invariato il monte ore curriculare così da avere a disposizione tutti i tirocinanti come effettivi. Rivedere l’accordo collettivo nazionale in funzione di una premialità, come (è un esempio) l’assistente di studio per i medici di medicina generale, sia in forma singola sia in forma associata, in rete e in cooperativa, per i medici di base che decidono di aumentare il massimale degli assistiti. Incentivare il lavoro in équipe con professionisti sanitari come, a titolo esemplificativo, infermieri, psicologi, assistenti sociali e prevedere forme di sostegno all’utilizzo di strumenti come la telemedicina. Aumentare la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a mille, mantenendo la borsa di formazione. Semplificare l’accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione, e ai soprannumerari che volessero intraprendere la carriera di medico di base. Valutare la rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina, in modo da soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze.“Il tema della carenza di medici di medicina generale – dice Guardamagna – è effetto dell’invecchiamento generalizzato della popolazione italiana, dell’invecchiamento della classe medica, dei tagli al reclutamento degli anni passati per scelta dei ministeri competenti e di alcuni farraginosi meccanismi nell’assegnazione degli ambiti carenti. Secondo quanto diffuso dalla Federazione Italiana dei medici di medicina generale, nei prossimi cinque anni, su base nazionale, cesseranno di esercitare 14.908 medici di famiglia (circa il 53 per cento del totale) con la conseguenza che circa 14 milioni di italiani rischieranno di rimanere senza medico di base. La formazione dei medici avviene attraverso il meccanismo di assegnazione delle borse di studio, finanziate dal Fondo Sanitario Nazionale e definite di concerto fra Ministero della Salute e Ministero dell’Università e della Ricerca. Il 28 aprile scorso si sono svolti i test per l’accesso ai 1.302 posti disponibili ai corsi di formazione specifica in medicina generale in tutte le Regioni. I posti assegnati risultano insufficienti per completare le carenze”.I posti disponibili per i corsi di formazione in Lombardia riguardano 90 borse di studio per il triennio 2016-2019, 100 borse di studio per il triennio 2017-2020, 317 borse di studio per il triennio 2018-2021, a cui la Lombardia ne ha aggiunte ulteriori 35 con risorse proprie, 313 borse di studio per il triennio 2019-2022 e 174 borse di studio per il triennio 2020-2023. Per questo, secondo la Lega, ci vuole un cambio di rotta immediato