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ROBBIO - Metà della vita da presidente, ma arrivano i saluti. Sandro Pallanza consegna le dimissioni dopo 29 anni, la nuova dirigente del rione Mulin sarà la ventunenne Andrea Camilla Cappa. È avvenuto lo scorso lunedì, 28 giugno, durante l’ultima riunione del rione. L’inizio della seduta è proprio partito con il tradizionale scambio di maglia tra il presidente uscente, il terzo, e quella entrante, la quarta. Era un monumento e rimarrà tale nella memoria di chiunque sia stato sotto la sua grintosa dirigenza, piena di voglia di fare, di rinnovarsi e mantenere viva la tradizione del Palio. Ma lo svecchiamento ci voleva: a dicembre gli anni saranno 57, ed a quell’età interfacciarsi coi giovani come prima per reclutare nuove leve non è più così semplice, tanto meno essere in grado di tirare fuori nuove idee ogni anno. Anni difficili soprattutto quelli scorsi, martoriati dalla pandemia. La voglia di andare al Palio è diffusissima ovunque. Di andare, per l’appunto, un po’ meno forse quella di rimboccarsi le maniche e lavorare, ed il rammarico per quella fiamma che sembra un poco affievolirsi, per quell’attaccamento al rione che sembra venir meno col tempo Sandro Pallanza lo sente. Ma era giusto così, era giusto che accadesse, che accadesse proprio ora che il Palio sarà più “soft” e che la nuova presidentessa potrà sperimentare l’ebbrezza della gestione del rione. Chissà che non arrivi proprio questo settembre il decimo titolo, che andrebbe a portare il Mulin a pari merito col Ciot. L’uscita è agrodolce, ma tra le qualità che un leader deve avere c’è anche quella di sapere quando mollare la presa. “Andrea Camilla Cappa era già un ottimo braccio destro - ha rassicurato l’ex presidente -, lasciare la responsabilità ai giovani è necessario. Sicuramente fare il Palio in questo modo snellirà la pressione, non fosse stato per altro sarei arrivato anche a trent’anni di presidenza, ma l’avvicendamento in questo modo risultava molto comodo”. I tempi sono cambiati, non c’è dubbio, e riuscire a soddisfare le aspettative quando la partecipazione è alta solamente da parte del pubblico risulta difficile. “Dopo un anno del genere - ha proseguito Sandro Pallanza -, non mi sembrava proprio il caso di andare a chiedere soldi alle persone. Ci vuole impegno, tempo e dedizione, la disponibilità delle persone mi sembra però calata, dare una svecchiata potrebbe aiutare sicuramente. In fondo, che si vinca o che si perda l’importante è creare uno spettacolo che sia rappresentativo di Robbio”. L’ex presidente ha del resto anche avuto un grande maestro: l’ora ex presidente di Avis Robbio Francesco Spadini, che ha dato degli input tutt’altro che irrilevanti. Tutto sommato il resoconto della carriera risulta positivo. “Spadini a Robbio ha fatto cose da cinema - ha commentato -, ognuno poi ci mette del suo, speriamo di continuare su questa strada. Rimarrò nel comitato e continuerò ad aiutare”.Gabriele Tocchi