FERRERA – La Cesta lomellina si trasforma in Pasqua lomellina. Da quattro anno l’idea lanciata dall’Ecomuseo del paesaggio lomellino è diventata l’autentico paniere delle eccellenze fra Po, Ticino e Sesia in grado di dare visibilità alle aziende agricole. Solo prodotti tipici nel paniere destinato a mantenere vivo il legame con la tradizione gastronomica anche in settimane di restrizioni anti Covid-19. “La Pasqua lomellina parte dal successo delle ultime edizioni – dice il presidente Ecomuseo Francesco Berzero – riproponendo le eccellenze del gruppo di 15 soci che rappresentano la punta di diamante dei produttori lomellini: anche in questi tempi difficili, si potranno prenotare le tipicità considerato che i nostri soci sono preparati per le spedizioni a domicilio. L’invito è chiaro: comprate lomellino per sostenere la nostra terra in tempi difficili come quelli attuali”. Il nucleo più numeroso è quello mortarese: Cascina Alberona, La Liberata e Salumeria Nicolino. Due i soci da Cozzo: i fratelli Carnevale Giampaolo ed Erika Fornaroli. Poi le aziende agricole Riva di Cilavegna, Garavaglia di Gropello Cairoli e Zerbi di Pieve Albignola, Zafferano della Lomellina di Dorno, le società agricole Sala Virginio e figli di Ferrera Erbognone e Santa Maria dei Cieli di Mede, il forno F.lli Collivasone di Parona, l’Angolo dei sapori di Robbio, Le Campanelle di Suardi e l’Oca sforzesca di Vigevano. In vetrina dal salame d’oca di Mortara al “salàm d’la duja” (sotto grasso) di Olevano, dal riso e suoi derivati alle confetture e alle salse con marchio Deco (cipolla rossa di Breme, zucca di Dorno e asparagi di Cilavegna), dalla pasta e agli agnolotti a base di zucca, cipolla e asparagi alle offelle di Parona fino allo zafferano di Dorno, al formaggio sannazzarese “Burgundella”, ai fagioli borlotti di Gambolò, alle lumache (paté e sughi) di Cilavegna e al vino dei Celti di Robbio.Umberto De Agostin