PARONA – La borsa alimentare viene consegnata “in differita”, senza alcun contatto. Il bisognoso la deposita vuota su un tavolo posto all’esterno e la riprende piena qualche minuto dopo, quando i volontari avranno provveduto a prepararla. È questa l’idea della Caritas parrocchiale di Parona per evitare le interazioni non necessarie. “Rispettando le misure del governo – dice il coordinatore Adriano Colli – abbiamo sospeso, nei periodi più acuti dell’emergenza, la distribuzione del vestiario e dei mobili, al fine di evitare rischi di assembramento. Non potevamo però fermare le borse alimentari: in questi periodi difficili le richieste sono aumentate del trenta per cento. Si parla di una cinquantina di borse mensili, di media. Oltre alle persone che già prima della pandemia vivevano situazioni di disagio, si sono rivolti a noi anche coloro che svolgevano impieghi precari ed in nero, lavoratori in cassa integrazione, famiglie che si sono trovate di colpo in difficoltà a pagare bollette o rate di mutui. Per alcuni sono cadute improvvisamente quelle barriere di riservatezza o di pudore che fino ad allora avevano sconsigliato il ricorso ai servizi della Caritas”. Suddivisi in piccoli gruppi, ad intervalli diversi, e tenuti a debita distanza con la mascherina indossata, gli assistiti nel giorno della distribuzione (due sabati al mese, il prossimo sarà il 5 dicembre), dalle 14 e 30, depositano la borsa vuota su un tavolino posto all’aperto per poi ritirarla una volta preparata dai volontari. In questi mesi borse alimentari, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Parona, sono state recapitate anche a famiglie costrette in isolamento a causa di famigliari risultati positivi al contagio. Sempre in accordo con il Comune volontari Caritas si sono prestati a fare la spesa a soggetti che per età avanzata erano sconsigliati ad uscire di casa. “Se è vero che la nostra Caritas non ha goduto nel corso dell’anno delle abituali raccolte alimentari disposte dalla Caritas Diocesana nei supermercati della zona – prosegue Adriano Colli – la Provvidenza non ha comunque fatto mancare il necessario sostegno economico attraverso amministrazione comunale, ditte locali e privati cittadini. In questa annata di emergenza sociale, di rinunce e di paure, sono forzatamente venute meno iniziative tipiche della nostra Caritas paronese, quali l’effettuazione del torneo multietnico “Calcio senza frontiere” (quella del 2020 sarebbe stata la ventitreesima edizione) o la celebrazione della quarta Giornata Mondiale dei poveri. Quest’ultima nelle precedenti ricorrenze aveva visto la visita ai profughi di stanza in paese, al carcere di Vigevano ed alla Comunità Exodus di Garlasco. Nel ringraziare il nostro parroco, l’amministrazione comunale, i nostri volontari, i tanti benefattori, vogliamo vivamente sperare in un futuro senza più l’incubo del Coronavirus e con concrete prospettive di ripartenza sotto tutti i punti di vista”.Davide Maniac