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VIGEVANO – Non sono state date risposte certe, né fornite opinioni. Non si voleva né esaltare né distruggere. L’obiettivo del festival delle Trasformazioni, da 8 anni, è semplicemente dare gli strumenti alla gente comune per capire concetti complessi. E forse mai come nel 2024 il ciclo di incontri pubblici organizzato da Rete Cultura Vigevano ha centrato l’obiettivo. Spazi quasi sempre pieni, domande dal pubblico. Interesse.
I temi dell’intelligenza artificiale e della smart city sono stati trattati con una formula omnicomprensiva che abbracciava tutti gli ambiti possibili. “Omai credo che le Trasformazioni – sono le parole di Michele Linsalata, presidente di Rete Cultura – sia diventato un patrimonio di Vigevano. Il giudizio è positivo perché il pubblico è cresciuto rispetto alle scorse edizioni. In particolare, il tema dell’intelligenza artificiale è stato particolarmente seguito. Pare evidente che sia un’esigenza di tutti saperne di più. Meno la smart city, e dobbiamo interrogarci sul motivo: viene vista come “meno urgente”?”. Incontri che, quindi, non hanno dato certezze assolute, ma solo spunti di riflessione sugli aspetti positivi e negativi di queste nuove tecnologie.
La collaborazione con la facoltà di Sociologia dell’università di Milano-Bicocca e di Scienze politiche dell’università di Pavia ha garantito la scientificità. Sono stati portati dati, non fantasie. Il tema Ia, peraltro, è stato esaminato a 360 gradi, non solo riflessioni ma anche interpretazioni e letture diverse, anche artistiche. Allo stesso modo, la coralità tra associazioni, docenti e scuole ha permesso una partecipazione attiva e trasversale. Sotto la direzione scientifica di Serafino Negrelli, l’ottava edizione del Festival delle Trasformazioni era sponsorizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e gode del contributo di ASM Energia, Crédit Agricole, Caffè Commercio e del Patronato di Regione Lombardia. Inoltre era patrocinato dai Comuni di Vigevano e Pavia, dalla Provincia di Pavia, dalla Camera di Commercio di Pavia, da Anci Lombardia, da Assomac, dalla Diocesi di Vigevano, da Fondazione Roncalli in collaborazione con Il Sole 24 Ore, dalla libreria Le Mille e una Pagina di Mortara, dal CSV Lombardia Sud, dalla Community de La Trama dei Diritti, dal Coordinamento Volontariato Vigevano, dal Pool Vigevano Sport e dal settimanale L’Informatore Vigevanese.
Ha coinvolto, a Vigevano, l’auditorium San Dionigi, il ridotto del teatro Cagnoni, il cine-teatro Odeon, la sala dell’Ottocento di palazzo Roncalli, la sala dell’Affresco del castello, lo spazio Ondedurto.Arte, il salone d’onore della banca Crédit Agricole, le scuderie e la strada sotterranea nuova del castello per le mostre d’arte.