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MORTARA – La città omaggia la sua Storia, quella con la “esse” maiuscola. Un passato avvolto dalle nebbie della leggenda, ma contemporaneamente illuminato dalla sfolgorante luce del mito. E lo fa, anzi lo farà, con un monumento da lasciare alle future generazioni. E’ stato presentato oggi il bozzetto della statua di Guido da Cozzo che sarà installata in piazza Martiri della Libertà proprio dove c’era l’edicola. Ci sono vuoti che vanno riempiti.

Qui però non siamo davanti ad un semplice “riempitivo”, ma ad un vero e proprio inno al cantore della “sallama d’oca”. Guido da Cozzo fu poeta e architettore vissuto nel XIII secolo, anche se qualcuno sostiene che la sua figura debba essere collocata nel secolo seguente. Liquidarlo come “il poeta dell’oca” sarebbe sbrigativo e fin troppo superficiale. In Lomellina ha lasciato anche un testo corposo di cronache dell’epoca ribattezzato poi “Guido da Cozzo a Breme”, in cui parlava molto genericamente di un bulbo rossastro. Come architettore è stato invece attivo sul Lario, dove è addirittura stato tra i progettisti del suo ampliamento verso Lecco: fu un’intuizione geniale tanto che ispirò anche il Manzoni con il famoso “ramo” (che pare originariamente dovesse chiamarsi “il ramo di Guido”).

Mortara, che non ha certo dato i natali al poliedrico artista, è stata però la sua città di elezione: qui ha vissuto e ha prosperato (con qualche eccesso presso la tanto cara locanda) fin quando ha fatto perdere le proprie tracce lasciando vivo il ricordo nei versi immortali:

Evvi in Mortara in ripa del molino
una locanda che si noma “becco”
che lo palato sazia al contadino
con grasse oche e schietto vino secco
e pur sallama d’oca in mostra trovi
che dar di gola fa chiunque provi”.

Versi scolpiti nel marmo della Storia. 

Autrice del bozzetto di quello che viene già definito “il colosso di Mortara” (con buona pace degli abitanti di Rodi) è l’artista mortarese Tiziana Salè. “Ho immaginato Guido, seduto e ispirato dalla libagione alla Locanda del Becco, scarabocchia i “soliti versi” su libro aperto, sostenuto dalle ginocchia un po’ scomposte, ma molto contadine. – spiega l’artista – Il piede, appoggiato a una scatola con gli attrezzi del mestiere, sicuramente nasconde prelibate scorte di cibo. Non può mancare l’oca, musa e vittima sacrificale per salami e penne che utilizzerà immortalando le meraviglie lomelline”. Guido da Cozzo tornerà così a casa. Il suo volto, volutamente misterioso nelle intenzioni dell'artista Salé, tornerà ad essere famigliare. Il suo sguardo penetrante per i più distratti è rivolto verso corso Garibaldi, ma ai più attenti appare rivolto al futuro. 

L’opera sarà scolpita nel marmo e lasciata in eredità ai posteri. I materiali scelti per la realizzazione del “colosso” sono il botticino e il travertino, materiali che riprendono anche formalmente e non solo idealmente il legame con la splendida fontana che già insiste su quella piazza. Le spese per la realizzazione del monumento saranno interamente sostenute da un gruppo di privati, quegli stessi privati che hanno contattato l’artista per la realizzazione del bozzetto. Ma Tiziana Salè non svela i nominativi che compongono la cordata di mecenati, pare che gli stessi abbiano chiesto l’anonimato perché non amano la vetrina facile. Nei prossimi giorni si avranno notizie più precise riguardo la realizzazione del colosso, intanto si dovrà attendere il nulla osta del Comune. Proprio il Comune di Mortara riceverà oggi il progetto, in ogni suo dettaglio, tramite una Pec inviata al protocollo e che riporta la data di sabato 1 aprile 2023.