Login / Abbonati

VIGEVANO – Erano in più di 1.000, forse 1.500, con cartelli colorati, bicilette e trattori. Tutti sono scesi in piazza, sabato scorso, per urlare il loro “no” alla superstrada Vigevano – Malpensa. “Più treni, meno strade” è il solito slogan che accompagna la protesta di comitati “no tang” e di alcuni Comuni interessati dal tracciato dell’opera. E mentre c’è chi protesta, c’è anche chi aspetta l’opera da tanto, troppo, tempo: è questo il caso del Comune di Vigevano e della Lomellina che vede nella realizzazione dell’opera uno strumento di rilancio per l’economia del territorio. In piazza però, da Albairate ad Abbiategrasso, sono scesi anche gli agricoltori. 
Sul carro della protesta sale anche il Movimento 5 stelle, con il capogruppo in consiglio regionale Nicola Di Marco presente alla lunga marcia. 
“Siamo qui, insieme ai Comitati No Tang, per ribadire quello che il Movimento Cinque Stelle sostiene da sempre: la superstrada Vigevano-Malpensa, così come pensata dal centrodestra, è un’opera inutile, vecchia, superata e incapace di rispondere alle attuali esigenze del territorio. L’ennesimo suolo che sarebbe sacrificato al cemento, senza portare miglioramenti alla quotidianità di chi vive il territorio. – così l’esponente lombardo del M5s – Sono quasi vent’anni che il centrodestra, Lega in primis, sventola quest’opera come un feticcio della sua propaganda. Nonostante governino ininterrottamente in Regione Lombardia da oltre trent’anni e che per diverso tempo prima degli ultimi due anni abbiano governato anche a Roma, non sono però riusciti a realizzarla. Le cose sono due quindi, o il progetto presenta veramente quelle considerevoli criticità che i cittadini denunciano da tempo, oppure sono degli incapaci che in vent’anni non sono riusciti a realizzare un’opera per loro fondamentale. A nostro avviso esistono alternative meno impattanti e maggiormente in grado di assolvere alle esigenze dei cittadini. Alternative progettuali che comporterebbero anche considerevoli risparmi. Risorse da investire immediatamente nel raddoppio della linea ferroviaria fra Albairate-Abbiategrasso, infrastruttura di importanza cruciale per il collegamento dell’abbiatense con Milano, che migliorerebbe considerevolmente la qualità della vita di tutti quei pendolari che ogni giorno si spostano verso il capoluogo lombardo”.  
Intanto il prossimo 23 ottobre ci sarà l’ennesima udienza al Tar del Lazio dove sarà discusso il ricorso dei Comuni di Cassinetta di Lugagnano e Albairate e dei comitati No Tangenziale, contro la nomina del commissario straordinario e contro il progetto Anas. 
Dopo l’appalto della tratta Ozzero – Albairate, dovrebbe arrivare a breve l’appalto della tratta tra Albairate e Magenta, così i comitati alzano il tono della protesta. Un protesta, per la verità, condita anche da qualche proposta. Oltre al solito raddoppio della Mortara – Milano, gli ambientalisti chiedono il taglio degli incroci semaforici, la realizzazione di rotatorie, la creazione di piste ciclabili e la “realizzazione di percorsi protetti funzionali e di collegamento con le stradi esistenti per ridurre i casi di congestione del traffico in Abbiategrasso, Robecco, Boffalora”.