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VALLE – La figura del cassiere è stata eliminato dalla filiale Intesa Sanpaolo di via Casserotto e ora i correntisti di Valle e dei paesi limitrofi potranno ritirare i contanti solo attraverso i due bancomat all’interno dei locali. Ma il disagio non riguarda solo i cittadini perché anche i Comuni di Valle, Sartirana, Cozzo e Breme ne sono coinvolti attraverso la tesoreria gestita appunto da Intesa Sanpaolo. La decisione di cancellare lo sportello più utilizzato dalla clientela e dalle ragionerie ha fatto scattare la protesta dei sindaci di Valle (Roberto Bertassi), Breme (Cesarina Guazzora), Candia (Antonio Brianta), Cozzo (Paola Patrucchi), Langosco (Margherita Tonetti), Sartirana (Pietro Ghiselli) e Semiana (Chiara Carnevale). “Questa decisione – spiegano i sindaci – sta comportando significativi disagi alla popolazione, in primis agli anziani che rappresentano una percentuale rilevante dei correntisti non abituati alla tecnologia. Le strategie che hanno portato la società a questa decisione porteranno un vantaggio in termini economici per il gruppo bancario, ma al contempo stanno creando e creeranno evidenti disagi ai territori. Stiamo pensando, nello specifico, alle persone che abitualmente vedono come interlocutore diretto un cassiere e non il monitor di un bancomat, benché tecnologicamente evoluto”. La filiale vallese rimarrà aperta, ma con dipendenti che, solo in rarissimi casi come l’accensione di un mutuo, potranno accogliere i correntisti. Per le operazioni più comuni, come il ritiro dei contanti o degli assegni, i cittadini e le attività commerciali e produttive di questa parte di Lomellina occidentale saranno costretti a raggiungere le filiali di Mede o Mortara. Ciò che dovranno fare periodicamente anche i dipendenti delle ragionerie dei Comuni di Valle, Sartirana, Cozzo e Breme, che dipendono da Intesa Sanpaolo per la tesoreria. “Il disagio è diffuso anche a livello di pubbliche amministrazioni – aggiungono i sindaci – Pur consapevoli che i Comuni non possano interferire sulle dinamiche aziendali, ci permettiamo di rilevare che i servizi rappresentano l’ossatura portante della nostra società e che un loro progressivo depauperamento a livello locale non potrà che avere conseguenze negative in termini collettivi. Tra i correntisti vi sono centinaia di famiglie che da decenni vedono l’istituto bancario e il personale come un punto di riferimento per loro e per i loro investimenti: perdere progressivamente pezzi di tale rapporto umano di certo non sarà ben compreso dalla popolazione. Auspichiamo dunque un ripensamento da parte dei vertici aziendali di Intesa Sanpaolo”.

Umberto De Agostino