Casanova arrestato: prima seduceva le sue vittime, poi passava all’incasso e fuggiva
GARLASCO – Era un seduttore seriale: riusciva ad ottenere soldi dalle vittime dopo averle concupite. L’ultimo nascondiglio era a casa dell’ennesima donna, a Garlasco. Ubaldo Natalino Rossi, 60 anni, a luglio 2023 era evaso dal carcere di Sollicciano, presso di Firenze, non rientrando da un permesso esterno. Era stato condannato proprio perché conquistava donne sui social network chiedendo poi denaro e favori. Dopo oltre un anno di latitanza gli uomini della squadra mobile di Pavia, insieme ai colleghi della Sezione operativa della Sicurezza cibernetica, lo hanno scoperto e arrestato la scorsa settimana. Adesso si trova nella casa di reclusione di Vigevano, dopo il processo per direttissima di mercoledì mattina, svoltosi appena dopo essere stato fermato dalla polizia di Stato. Era un esperto della tecnica della “romance scam”: su internet, soprattutto su Tik Tok, conosceva donne, riusciva a conquistarle e poi chiedeva soldi e favori approfittando della loro debolezza. Rossi, livornese, con precedenti per truffa, sostituzione di persona, falso e appropriazione indebita, aveva anche un ordine di carcerazione pendente, dovendo scontare 2 anni, 7 mesi e 14 giorni di reclusione. La sezione operativa Sicurezza cibernetica di Avellino aveva segnalato la sua presenza in provincia di Pavia. Gli agenti lo hanno individuato e arrestato mentre era in compagnia dell’ennesima donna circuita. Di lui il quotidiano “Il Tirreno”, più di dieci anni fa, scriveva così, quando Rossi aveva ricevuto una condanna per stalking: “Si era creato un’identità falsa per fare colpo su quella donna. Addirittura si era inventato di avere una laurea in psicologia e di essere in trattativa con la Vodafone per essere assunto come dirigente. Il tutto per conquistare il cuore di una donna. Ma per la vittima dell’inganno, una donna viareggina che ha raccontato la storia di fronte al giudice Gerardo Boragine in tribunale a Viareggio, quella relazione si è trasformata in un incubo. I modi eleganti dell’uomo avevano fatto breccia nel cuore della viareggina, tanto che la relazione è sfociata in un matrimonio. Ma dopo pochi mesi è arrivata una rivelazione incredibile: il marito aveva un altro nome non solo non era un dirigente della compagnia telefonica, ma anche un truffatore, con precedenti penali. La donna lo ha quindi cacciato di casa. Ma da quel momento la sua vita è diventata un inferno. Sms, chiamate su skype, e-mail, telefonate, in tutti i modi possibili, anche con minacce velate, l’uomo era sempre “presente” trasformando radicalmente la vita della moglie, costretta a presentare la denuncia per stalking. La denuncia ha fatto il suo corso fino al processo celebrato dal giudice unico Gerardo Boragine con condanna a un anno di reclusione, senza la sospensione della pena: ma Natalino Ubaldo Rossi, 49 anni, è irreperibile. La vicenda comincia nell’estate del 2009 quando Aldo Rossi - con questo nome si era presentato alla donna - cominciò un corteggiamento serrato. Il matrimonio venne poi celebrato nella bellissima cornice di Porto Venere. Ma quel matrimonio celebrato con tutti i crismi e anche di fronte a un sacerdote, non si è rivelato una relazione da favola. A rivelare la verità alla donna è stata un’amica, che era stata truffata - dal trasformista e persecutore - con delle sim false. Sconcertate le due donne si trasformarono in investigatrici, scoprendo che l’esatta identità dell’uomo era un’altra e che aveva numerosi precedenti per truffa, gioco d’azzardo e reati contro il patrimonio.
A quel punto, come è normale, la donna ha deciso di mettere alla porta l’uomo che l’aveva ingannata. Ma la parte peggiore della storia era appena iniziata. Da quel momento in avanti sono cominciate le vessazioni che hanno portato ai ripetuti episodi di stalking, alla denuncia e al processo che si è concluso con la condanna in primo grado a un anno di reclusione. Ma il trasformista si era già dileguato: forse in cerca di altre vittime”. Era il 2013. Il giornalista del Tirreno aveva predetto bene: Rossi non si è fermato, finendo anche in carcere, evadendo e ritrovando le manette in questo modo rocambolesco.