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Dopo le anticipazioni dei mesi estivi, è arrivato finalmente ieri, venerdì 8 novembre il nuovo e atteso disco della band metal mortarese «Marble» intitolato «T.i.m.e.», una dedica al mondo del teatro dalle sue origini fino alle ultime puntate novecentesche ispirato dall’iconico spettacolo de «I riso e amaro» dal titolo «Le porte del tempo». Durante gli scorsi mesi erano usciti l’ultimo brano, omonimo del titolo dell’album, che racchiude tutto il significato degli altri pezzi, e «The jester duplicity» che trae ispirazione dal famoso componimento di Cielo d’Alcamo «Rosa fresca aulentissima». A breve si potrà gustare tutto il resto delle «porte del tempo», musicalmente caratterizzato dai tight blastbeats e aperture melodiche dei «Marble». La produzione dell’album è stata affidata a Marco Zanibelli dello «Sundowner studio» di Magenta, mentre l’etichetta è la prestigiosa Rockshots records di Torino. La formazione è composta da: Jacopo Marchesi, alle tastiere; Norman Ceriotti, alla batteria e percussioni; Eleonora Travaglino, cantante; Daniel Fleba, al basso; Omar Gornati, alla chitarra; Paul Beretta, primo chitarrista. 
“E' il nostro ritorno – spiega il bassista Daniel Fleba – dopo l’album «S.a.v.e.» del 2021. Con il singolo «Theater is my essence» è cominciata la promozione del nuovo disco. Abbiamo, infatti, anche girato un videoclip, in collaborazione con la compagnia teatrale «I riso e amaro», realizzato da Luca Siani di «Starvalley». È stato un lavoro impegnativo perché abbiamo dovuto riassumere in quattro minuti il significato di questo brano che è una sintesi di tutto quello che diranno gli altri presenti nell’album. Lo sforzo, tuttavia, ne è valsa la pena perché abbiamo ricevuto un buon numero di visualizzazioni, più di sessantamila su Youtube”. 
Dall’estero sono già giunti alcuni apprezzamenti critici dalla stampa specializzata, mentre altri stanno per arrivare. Forte l’interesse in America del Sud dove è presente una numerosa comunità di ascoltatori di metal melodico. 
“L’album – prosegue – è stato uno sforzo corale che ha visto impegnati non solo noi ma anche alcuni ospiti che hanno volentieri prestato la loro voce o le loro conoscenze per poter realizzare «T.i.m.e.» Mi riferisco in particolare a Ivan Adami che ha dato la sua voce nel brano «The jester duplicity»; a «Clode» dei «Tethra», col suo growl in «Heliosyncrasy» e «Theater is my essence»; Al gruppo vocale «Calliride» di Mortara, che ha fornito supporto nel coro di «Smile in decay»; David Meller; infine non va dimenticata Marta Comeglio che ci ha aiutato con la sua conoscenza del teatro sia per i testi sia per il videoclip”. 
La bella e significativa copertina dell’album è stata, invece, realizzata dal notissimo artista nell’ambiente metal Giannis Nakos di «Remedy art design», dando al prodotto, soprattutto il digipak, un aspetto veramente desiderabile. 
“L’album è un racconto – illustra Daniel Fleba – del teatro, dell’attore e del suo ruolo narrato soprattutto dalle voci femminili. Per questo era per noi importante che la voce fosse affidata a una cantante. Prendiamo l’ultimo brano, quello che riassume il tutto: il testo cerca di far capire cosa sia il teatro e cosa rappresenti nella sua totalità. Racchiude il significato delle altre canzoni, dove protagoniste sono i personaggi femminili, dal punto di vista di chi quei personaggi li interpreta. Dice il testo «riesco a sentirmi me stesso quando sono qualcun altro». Questa frase sintetizza il senso che noi diamo al lavoro attoriale e del teatro”. 
I testi delle canzoni sono soprattutto di Daniel Fleba con l’aiuto di Eleonora Travaglino, mentre la parte musicale ha una gestazione più d’insieme. 
“Il lavoro musicale – spiega Daniel Fleba – è stato corale, gli arrangiamenti sono stati fatti tutti insieme, anche se nello specifico le melodie dei brani sono state realizzate perlopiù da me e dal chitarrista Paul Beretta. La presenza del batterista Norman Ceriotti, che viene da un genere molto più battuto e pesante del nostro, il «deathcore», ci ha permesso di inserire delle parti ritmiche più complesse e di variare più spesso, tenendo sempre alta l’attenzione dell’ascoltatore. Le linee vocali sono interamente di Eleonora Travaglino, mentre sui titoli Omar Gornati ha fornito tutto il suo estro”. 
I testi sono tutti in inglese, una scelta sensata che pone la metal band mortarese su un piano internazionale. Una lingua che è più adatta al genere e che permette, in ogni caso, di potersi far ascoltare dall’altro capo del mondo, come in Sud America. 
“Assieme all’album – conclude – uscirà il video di «The sleepless king», sempre sul canale Youtube della «Rockshots records», in parte girato anche al castello di Vigevano. Fa sempre parte della campagna promozionale del disco che al momento sembra procedere bene e ci sta dando soddisfazioni”. 
L’album si può ascoltare su tutte le principali piattaforme di streaming musicale o comprare nel «digipak» tramite il sito della band «marbleheavymetal.com» o tramite i principali distributori musicali.

Vittorio Orsina